In foto: Wesley Sneijder, Claudio Villa/Getty Images Europe

L’Inter ha reso meno di quanto ci si potesse aspettare ad inizio stagione. Tra risultati che non arrivano, cartellini facili e giocatori che non rendono quanto dovrebbero, a finire sotto la lente d’ingrandimento è soprattutto la campagna acquisti ed una strategia basata sul “largo ai giovani” acclamata dall’epoca morattiana ma mai attuata con efficacia, nemmeno durante l’attuale gestione indonesiana. Blogdicalcio.it ha realizzato un elenco di giocatori recenti non più nerazzurri, probabilmente ceduti troppo in fretta dalla società.

Giulio Donati
Il terzino destro nonostante le buone impressioni destate con la maglia dell’Under 21 e le comunicazioni di facciata nerazzurre che lo indicavano come al centro del progetto interista, viene ceduto nell’estate del 2013 al Bayer Leverkusen per 3 milioni. Alla sua prima stagione con le Aspirine Donati gioca titolare, perdendo però quota nella stagione successiva. Quest’inverno è passato al Magonza dove ha potuto ritrovare la titolarità. Non si tratta dunque di un giocatore che avrebbe fatto sfracelli, ma se fosse rimasto in Italia probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, o comunque avrebbe anche fatto meglio di un illustre canterano come Montoya.

Alfred Duncan
Con la maglia della primavera nerazzurra mostra da subito del carattere, ma evidentemente ciò non gli è bastato per affermarsi agli occhi della dirigenza. Dotato di fisico e di un buon tiro dalla distanza, il centrocampista ghanese “esplode” con il Livorno, squadra della quale è uno dei principali artefici della promozione in Serie A nella stagione 2012/2013. Gli anni successivi gioca in massima serie con Livorno e Sampdoria, ma nonostante la titolarità fissa e le buone prestazioni viene ceduto definitivamente dall’Inter alla Sampdoria la scorsa estate. La prossima estate il Sassuolo verserà nelle casse del club di Ferrero ben 6 milioni, avendolo acquistato in prestito con obbligo di riscatto.

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Marco Benassi
Il centrocampista è stata l’ennesima vittima del paradosso tutto italiano “ho un giovane di buone speranze ma non riesco a farlo giocare”. Per trovare la continuità è dovuto emigrare a Torino, sponda Granata, dove pian piano è diventato uno degli uomini fondamentali per mister Ventura. L’Inter perde definitivamente il giocatore la scorsa estate, quando esce sconfitta nella roulette delle buste. Sarebbe stato una valida alternativa a Brozovic.

Mattia Destro
Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, in nerazzurro con la prima squadra gioca pochissimo. Viene ceduto al Genoa per 6,5 milioni che dopo un anno privo di soddisfazioni lo manda a fare le ossa a Siena nel 2011. Quell’annata sarà decisiva per la carriera dell’attaccante, che di lì a poco finirà alla Roma dove verrà rallentato da una serie di infortuni, al Milan ed al Bologna, dove ritroverà il fiuto del gol. Di lui si mormora che possa tornare all’Inter qualora dovesse essere ceduto Mauro Icardi, il tutto a sottolineare come i nerazzurri si siano privati del giocatore con fin troppa fretta.

Leonardo Bonucci
Ceduto al Genoa nel 2009 dopo essere cresciuto con l’Inter primavera, in tre anni passa dalla vittoria della Serie B col Bari, alla vittoria del Campionato con la Juventus di Conte. Oggi è un difensore indispensabile per i bianconeri, mentre l’Inter deve fare i conti con un caso molto simile a quello di Fabio Cannavaro. C’è l’aggravante della recidività.

Coutinho
Probabilmente uno dei peggiori smacchi per la società interista. Acquistato ancora minorenne dal Vasco, il brasiliano viene ceduto al Liverpool proprio quando stava dimostrando di essersi ambientato al calcio italiano, cioè durante la sua migliore stagione all’Inter. Alle casse nerazzurre frutta 13 milioni di euro, ma anche tanti rimpianti visto che con i Reds il giocatore maturerà definitivamente. Tutto ciò conferma l’allegoria popolare secondo cui la gatta frettolosa sia propensa a partorire figli ciechi. E come darle torto.

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Wesley Sneijder
Uomo chiave del triplete interista, due anni dopo aver vinto tutto viene inspiegabilmente ceduto dopo mesi di pausa forzata ai limiti del mobbing. Con il Galatasaray ha confermato le sue qualità in zona gol ed assist e senza dubbio un giocatore come lui oggi servirebbe eccome ad una rosa priva di un minimo di fantasia e piedi buoni.