Foto: Facebook Uefa Euro

Sono passati solo cinque giorni dall’inizio dell’Europeo, ma si può tranquillamente affermare che sino a questo punto non ci siamo fatti mancare davvero nulla. Tra rischi ed allerte varie, tifosi che vanno in campo ad esultare coi propri beniamini, scontri tra hooligans di varie nazioni, sanzioni Uefa e scioperi locali, il contenuto extra calcistico è sicuramente ricco e variegato. Anche quanto si sta vedendo in campo, tuttavia, non è da meno: colpi di scena, sorprese, gol da cineteca, prove di carattere e determinazione.

LE SORPRESE, BRAVA ITALIA – Se ci dovessimo basare solo su quanto visto in queste prime gare si potrebbe affermare che la formula a 24 squadre sia stata indovinata. Gare tutto sommato di buon livello e dove lo spettacolo talvolta ha prevalso, sconfessando quelli che sono stati i piazzamenti durante i gironi di qualificazione: prendete ad esempio la sfida giocatasi ieri tra Austria ed Ungheria: in teoria non avrebbe dovuto esserci partita tra le due squadre, considerato che i primi avevano chiuso al primo posto ed a 28 punti il proprio girone, mentre i secondi si sono piazzati terzi con appena 16 punti e sono in Francia solo dopo aver vinto i playoff. E invece lo 0-2 maturato ieri ci ha raccontato di una formazione, quella magiara, compatta e ben organizzata, micidiale nelle ripartenze ed in grado di mettere in difficoltà chiunque. Alaba e soci, al contrario, dopo un avvio incoraggiante sono calati strada facendo ed entrati in piena confusione. Ha sorpreso favorevolmente anche la nostra Nazionale contro il Belgio, ritenuto tra i favoriti al successo finale: grande prova di carattere e determinazione dei ragazzi di Conte, bravi a mantenere ritmi alti per quasi tutti i 90 minuti e ad affondare al momento giusto. Non è un caso che ad oggi sia la squadra del torneo che ha corso più di tutti, col centrocampista Parolo in testa. Dove potranno arrivare gli azzurri? Piano con i facili entusiasmi, ma c’è fiducia in vista delle prossime partite. Diavoli rossi sottotono, malgrado abbiano comunque avuto qualche ghiotta occasione da rete. Pari e patta tra Irlanda e Svezia, col gol del pareggio degli scandinavi merito di un autogol…causato da Ibrahimovic. Nel bene e nel male, sempre determinante e decisivo.

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LE FAVORITE – Non tradiscono le attese Germania, Spagna e Francia. Per i teutonici il 2-0 finale potrebbe far pensare ad una passeggiata, ma l’Ucraina si è rivelata un osso duro ed il salvataggio sulla linea del primo tempo grida ancora vendetta: forse il punteggio è un po’ pesante per quanto si è visto in campo, il tecnico Low dovrà rivedere qualcosa in difesa. Soffrono il muro ceco ma riescono ugualmente a spuntarla i ragazzi di Del Bosque, che alla fine fanno prevalere la propria superiorità tecnica. Presto per dire se il ciclo Spagna si è esaurito o meno, ma le furie rosse restano più che temibili. E Piquè è pur sempre uno della vecchia guardia. Vincono ma non convincono i bleus guidati da Deschamps: dubbi sul gol del vantaggio, perla di Payet (ne riparleremo) il secondo. Dall’altra parte, la Romania di Iordanescu ha dimostrato a tutti perché la propria difesa è stata la meno battuta nei gironi di qualificazione (appena due gol subiti), compattezza e solidità l’hanno fatta da padrona per buona parte della gara. I gialloblù hanno tutte le carte in regola per passare il turno, buone e volenterose le prestazioni di Stanciu, Popa e Stancu. Plauso anche alla retroguardia. Da rivedere Pogba, apparso più nervoso del solito. Avrà forse risentito della pressione del Saint Denis? Può anche darsi, ma lui come tutto l’Equipe de France (giusto per rivivere l’ormai compianto Thierry Gilardi, una sorta di Bruno Pizzul de noantri ma più giovane) dovranno abituarsi in fretta se vorranno essere nuovamente profeti in patria come i loro predecessori del 1984 e del 1998.

STORICHE PRIME VOLTE –
La prima volta non si scorda mai. Per Galles ed Islanda quello in Francia è un appuntamento con la storia: i primi non partecipavano ad una competizione internazionale dai mondiali di Svezia, i secondi avevano sfiorato la qualificazione ai mondiali in Brasile appena due anni fa. Messa in riga la Slovacchia grazie anche al contributo del solito Bale, i ragazzi di Coleman hanno comunque dimostrato di avere una discreta qualità. L’osso duro della selezione è composto dal blocco della Premier League e del Real Madrid, e si vede. Con l’Inghilterra sarà un derby tutto da gustare, un match storico e già infuocato dai botta e risposta tra il ct Hodgson e lo stesso Bale: secondo quest’ultimo i reds avrebbero più passione dei three lions. Come andrà a finire? Commovente è invece la prima volta della formazione nordica contro il Portogallo. Un inno allo spettacolo la sfida tra i ragazzi di Lagerback e quelli di Santos, senza esclusione di colpi da ambedue le parti. Due squadre che giocano al calcio e che, statene certi, possono fare tanta strada in questa competizione. Il miglior Ronaldo, però, dobbiamo ancora vederlo. Il gol di Bjarnason (ex Pescara, l’anno scorso giocava in Serie B) ha fatto impazzire di gioia gli oltre 7.000 sostenitori arrivati direttamente dalla nazione dei vulcani. Un urlo atteso dopo il vantaggio di Nani, poco più del 4% della popolazione islandese era a Saint Etienne ieri sera. Se teniamo conto del fatto che in tutto sono solo 300.000 (più o meno gli stessi abitanti di Bari o Catania), il seguito risulta essere davvero sorprendente. Per Sigurdsson e soci più che gratificante. In occasione dell’ultima gara eliminatoria a Saint Denis ne sono attesi addirittura 10.000. E’ andata male invece all’Albania di De Biasi, tanto volenterosa quanto sfortunata ed imprecisa contro la Svizzera: il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma in queste manifestazioni ciò che conta è metterla dentro. Commovente la storia dei fratelli Xhaka, stesso sangue ma militanti in due nazionali diverse. Con tanto di maglia personalizzata in tribuna per la loro madre. Un cuore diviso a metà. Delusione Irlanda del Nord contro la Polonia, sconfitta 1-0 ma messa sotto per buona parte della gara da Lewandovski e soci.

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HOOLIGANS E INVASORI – Le belle scene descritte prima fanno invece il paio con gli scontri di Marsiglia e Lille tra ultras russi ed inglesi. La preoccupazione per il terrorismo ha messo purtroppo da parte un fenomeno che in queste manifestazioni è purtroppo una consuetudine: tafferugli nelle strade del centro e qualche momento di tensione si era registrato anche prima della gara del Velodrome tra queste due squadre. L’Uefa ha promesso esclusioni dal torneo nel caso in cui questi episodi vengano ripetuti. E non si può che essere d’accordo, dalle sospensioni si passi all’applicazione vera e propria delle stesse. Questo è il calcio che non ci piace e che mai vorremmo vedere. Un vero peccato perché soprattutto l’Inghilterra gioca un buon calcio (ma pecca di cinismo) e la Russia ha comunque fatto vedere buone cose. Suscita ilarità (un po’ meno se la mettiamo sul piano della sicurezza) quanto accaduto nella sfida tra Croazia e Turchia, col gol di Modric festeggiato persino dall’invasione di un tifoso. La squadra di Cacic ci sa fare, più volte ha messo a dura prova la squadra di Terim. Tanta qualità soprattutto dalla cintola in su, con gli ‘italiani’ Mandzukic, Perisic e Brozovic a dare man forte al centrocampista del Real Madrid. Si può fare strada. E se Srna non avesse fallito alcune ghiotte occasioni…

STATISTICHE E GOL DA CINETECA – Applausi a scena aperta per Payet, Bale, Modric, Pellè, Stieber e Dier. Gol spettacolari e quasi tutti decisivi. Nani è nella storia: il gol messo a segno contro l’Islanda è il numero 600 nella storia della competizione, qualificazioni escluse. E’ il successore di Xavi Hernandez, che nel 2008 aveva siglato il numero 500. Europeo interessante anche per l’esito finale delle varie partite. Nessuna, ad oggi, è terminata col punteggio di 0-0. C’è stato sempre e almeno un gol in ogni incontro, segno di vivacità e spettacolarità. Ancora nessun successo all’esordio europeo per l’Inghilterra, che nel recupero della sfida contro la Russia è stata raggiunta dal gol di Berezutski. Una vera e propria maledizione. Quanto agli azzurri, invece, si torna a vincere la prima partita dell’Europeo dopo 16 anni: l’ultima volta nel 2000 contro la Turchia. Tra i marcatori di quell’incontro, manco a farlo apposta, c’era Antonio Conte. Ed il Belgio, oggi come allora, venne regolato con un secco 2-0. Solo coincidenze?

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