Fonte: newsgo.ii

Due pali, varie occasioni sbagliate, ma anche tante opportunità concesse al Verona. Non è partito con il piede giusto il nuovo corso della Roma targata Luciano Spalletti che, pochi giorni fa, ha preso il posto dell’esonerato Rudi Garcia. Si, quell’allenatore che sarà ricordato per frasi tipo “Vinceremo lo scudetto” e per gesti alquanto strani come quello del violino “suonato” allo Juventus Stadium il 5 ottobre del 2014. Due episodi, definiamoli così, che hanno praticamente distrutto l’immagine e tutte quelle cose buone fatte dal tecnico ex Lille, arrivato in punta di piedi e tra la contestazione generale del pubblico romanista, ancora scosso dalla sconfitta patita nella finale di Tim Cup contro la Lazio. In quella gara in panchina sedeva Aurelio Andreazzoli, guarda caso attuale vice di Luciano Spalletti.

Contro il Verona, nonostante il cambio di allenatore, si è vista la solita Roma, con calciatori “molli” che hanno deluso le attese, in primis, dei tifosi, fiduciosi dopo l’arrivo del trainer ex Zenit. Gli scaligeri di Gigi Delneri, senza demeritare, hanno addirittura rischiato di vincere, approfittando di una squadra, quella giallorossa, confusionaria (e non per quello accaduto in settimana) e priva di quel mordente necessario per inanellare una vittoria in casa che manca da Roma-Genoa dello scorso 20 dicembre.

La colpa dei brutti risultati, come molti affermavano in questi giorni, non è di Rudi Garcia, ma di società e calciatori, incapaci di compattarsi nei momenti difficili. E domenica sera c’è l’ostacolo Juventus…

Vedi anche  Meglio di Rashford: segnò in Europa League a 17 anni, oggi gioca in Lega Pro