Foto LaPresse - Enrico Locci27 12 2015 Cagliari - ItaliaSport CalcioCagliari

ASCOLI (16°): Un avvio di campionato difficile quello dell’Ascoli, comunque capace di portarsi in sole 21 giornate temporaneamente fuori dalla zona playout. Merito dei nuovi innesti, di un feeling ritrovato con la cadetteria e anche della cura Mangia. Peccato solo che le ultime due vittorie di fila siano giunte a ridosso della pausa invernale. Voto 6

AVELLINO (8°): Anche qui assistiamo ad un ritorno in extremis tra le prime otto del torneo. Quella degli irpini è stata una vera e propria rincorsa dalla zona retrocessione, dove erano precipitati dopo una striscia negativa di sette partite. Merito anche dei gol di Mokulu, Trotta e di un ritrovato Castaldo. Il colpo esterno del Manuzzi è la giusta ricompensa. Voto 6,5

BARI (6°): Se il girone d’andata fosse terminato il 13 dicembre, la classifica dei galletti andrebbe di pari passo con quelle che erano le aspettative di inizio stagione: terzo posto ed in piena corsa per la A diretta. Poi, però, il calo che non t’aspetti: tris di sconfitte contro Cagliari, Brescia e Trapani, gare dove i biancorossi non sono riusciti a reagire come ci si aspetterebbe da una grande squadra. Ed a pagare è stato mister Nicola. Qualcosa in più, in termini realizzativi, ci si aspettava da attaccanti come Rosina, Maniero e Sansone. Voto 6

BRESCIA (5°): La legge della ripescata che improvvisamente si riscopre grande. Dopo il Vicenza lo scorso anno, questo potrebbe essere l’anno delle rondinelle. La retrocessione in Lega Pro evitata in extremis quest’estate sembra essere ormai un lontano ricordo: merito di giovani talenti come Morosini e Mazzitelli, spine nel fianco per le squadre avversarie. A fare gol, invece, ci pensa Geijo, altro talento scuola udinese. Voto 7

CAGLIARI (1°): E’ l’unica delle favorite a ritrovarsi sin qui tra le prime tre. Ma d’altronde c’era da aspettarselo, date e considerate le grosse alternative di cui la squadra dispone in tutti i reparti. Melchiorri, Di Gennaro e Farias mattatori, ed i punti totalizzati nel girone d’andata sono già 46. Potrebbe competere tranquillamente anche in Serie A. Voto 8

CESENA (7°): Girone d’andata sicuramente deludente rispetto alle aspettative d’inizio stagione. La squadra di Drago – imbottita di giovani di talento e di prospettiva – gioca anche un bel calcio, ma dalla sconfitta con il Bari qualcosa s’è rotto. Soltanto due, infatti, le vittorie dei romagnoli nelle successive otto gare e dopo aver totalizzato 23 punti nelle precedenti 12 gare. Voto 5,5

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COMO (22°): Quella dei lombardi è, assieme al Lanciano, una delle squadre meno attrezzate di questo campionato. Tuttavia, la cacciata di Sabatini pare aver leggermente invertito la rotta, e con un buon mercato di riparazione si potrebbe riaprire il discorso salvezza. Unico concreto barlume di speranza è il bomber – nonché figlio d’arte – Simone Ganz, autore di ben sei reti. Voto 5-

CROTONE (2°): Ieri Carpi e Frosinone, oggi Crotone. Con 45 punti ottenuti dopo 21 giornate è lecito sognare, ed il traguardo della salvezza (obiettivo stagionale) può considerarsi di fatto acquisito. Mal che vada saranno playoff, salvo catastrofi. Con i ragazzi terribili di Juric pronti a giocarsela fino alla fine: un mix di certezze per la categoria (Dos Santos, Stoian), giovani talenti (Ricci) ed inaspettate rinascite (Budimir, uno che in Zweite Liga faceva molta panchina). Chissà come andrà a finire… voto 8

ENTELLA (11°): La retrocessione (poi evitata grazie al fallimento del Parma ed alla retrocessione d’ufficio del Catania) è stata di lezione a patron Gozzi ed a tutto l’ambiente. Rinforzi secchi e moderati, quelli operati sul mercato dai genovesi, come Caputo. Un attaccante che sembra rinato dopo gli ultimi difficili mesi di Bari, con ben 8 gol all’attivo. Da non sottovalutare nemmeno il difensore Ceccarelli, tra i migliori in questo campionato. I playoff distano sole tre lunghezze, chissà che non possano inserirsi. Voto 6,5

LATINA (18°): Dalla lotta per un posto nei playoff al pantano della zona playout. Il campionato del Latina in questa prima parte è sicuramente al di sotto delle aspettative di inizio campionato. La fiducia in Iuliano (che tanto l’ex Juve si era guadagnata nella scorsa stagione) è stata sconfessata con l’arrivo di Mario Somma, tecnico esperto ma che sin qui non è riuscito a fare miracoli. Fatali le cessioni di big come Corvia e Valiani. Voto 5

LANCIANO (21°): Un disastro completo, ed il peggio potrebbe ancora venire vista l’aria di smobilitazione nel club abruzzese. 18 punti in 21 giornate, un bottino superiore solo a quello del neo promosso Como. Tanti i fattori venuti meno quest’anno, e senza giocatori come Piccolo (ora allo Spezia), Paghera e Mammarella (prossimi partenti) si farà ancora più dura. Voto 4,5

LIVORNO (17°): Furia francese e ritirata spagnola. Complice una serie di disavventure (infortuni e qualche svista arbitrale), il Livorno è precipitato dal primo al diciassettesimo posto nel giro di poche giornate. E Spinelli, ad un certo punto convinto di possedere una Ferrari, opta per l’esonero di Panucci in favore di Mutti. Che sino ad ora non sta facendo meglio del predecessore. La verità? Sta nel mezzo: gli amaranto sono una buona squadra da centro classifica, ma per risalire la china l’ambiente ha bisogno di serenità. Voto 5

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MODENA (13°): Antonio Caliendo – attuale presidente dei canarini ed ex procuratore di successo – ritiene fortemente che Hernan Crespo sia un tecnico predestinato. Fin ora i risultati del suo credo si sono visti soltanto a tratti, ma per fortuna non sono stati resi necessari scossoni per emergere dalle prime difficoltà. La squadra ha in organico elementi di tutto rispetto, basti pensare a gente come Granoche, Provedel, Giorico, Calapai o Galloppa. Continuare a risalire la china si può, se a gennaio si farà un buon mercato. Voto 6

NOVARA (3°): Altra squadra terribile, ma stavolta si tratta di una neopromossa. Complici anche le cadute di big come Bari e Cesena, i piemontesi occupano al momento la terza piazza. E meritatamente: un negativo trend di appena 6 punti nelle prime 6 giornate sembrava aver posto la parola fine sull’avventura di Baroni a Novara. Poi, però, ecco due serie positive di rispettivamente 6 e 7 turni. Merito di una rosa comunque competitiva, ma che ha visto l’esplosione di gente come Galabinov, Evacuo e Viola. Può fare ancora strada. E peccato per la penalizzazione… Voto 7,5

PERUGIA (9°): Sono comunque li, in prossimità della zona playoff. Nonostante il calcio di Bisoli proprio non riesca a far innamorare la piazza umbra, abituata al calcio propositivo di mister Andrea Camplone. Le vittorie sono poche, cosi come anche i gol subiti. Forte la difesa, ma la scarsa incisività sotto porta di Di Carmine e soci impedisce ancora di fare il salto di qualità. Se a gennaio si prenderà una punta di spessore (e resterà Ardegmani), la squadra di Santopadre potrà dire la sua in chiave playoff. Voto 6

PESCARA (4°): Gioca bene, il Pescara. Oddo ha in mano una delle rose più forti di questo campionato, ed in questo momento è la squadra migliore (dopo il Cagliari) tra quelle che alla vigilia erano state accreditate tra le favorite. Va bene Fiorillo (pronto per la Serie A), va bene Zampano, ma la vera rivelazione è Lapadula: capocannoniere della B proveniente dalla Lega Pro, 11 reti all’attivo. Sopperisce alle momentanee carenze di Cocco, smarritosi dopo l’epopea vicentina. Voto 7

PRO VERCELLI (15°): Campionato in linea con le aspettative, e che al momento vede i piemontesi in una posizione tranquilla (ma non troppo) di classifica. A gennaio servirà qualche innesto per sopperire a qualche lacuna. Bene Mustacchio, costante Castiglia. Voto 6

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SALERNITANA (20°): E’ tra le grandi delusioni di questa prima parte di campionato. Dai granata ci si aspettava quantomeno un campionato da centro classifica. Ma alcuni degli acquisti più rappresentativi (vedi Sciaudone e Troianiello) hanno clamorosamente deluso le aspettative, facendo precipitare al lumicino l’entusiamo dell’Arechi. E per Torrente, che dopo Bari non è mai riuscito a convincere sino in fondo, oggi più che mai vale il detto “Nemo Propheta in Patria”. Solo una scossa decisa dal punto di vista ambientale ed un robusto mercato di riparazione possono migliorare la situazione. Non male i bottini di Gabionetta e Donnarumma. Voto 5–

SPEZIA (12°): Inutile girarci intorno, il girone d’andata delle aquile è ampiamente deludente. Lecito aspettarsi qualcosa di più da gente come Catellani, Situm o Calaiò. Una serie di 4 sconfitte consecutive è costata a Bjelica la panchina, sostituito da Domenico Di Carlo. Che sta risalendo la china lentamente. Riuscira la società di patron Volpi a far finalmente combaciare gli investimenti nel club con i risultati sportivi? La volontà e le finanze non mancano. E chissà che l’avventura in Coppa Italia non dia ulteriori stimoli… voto 5

TERNANA (14°): L’impressione è che nel caso delle fere, aldilà delle qualità dell’organico, un grosso limite fosse costituito dalla guida tecnica. Con l’arrivo di Breda, infatti, i rossoverdi hanno cambiato completamente faccia: è gente come Falletti e Furlan a risollevare la squadra dopo un pre campionato ed un inizio di campionato piuttosto complicati. Può puntare ad un tranquillo centro classifica. Voto 6

TRAPANI (10°): Una società ed una squadra in crescita, anno dopo anno. E l’essersi affidati ad una guida sicura, quale quella di Cosmi, rappresenta una scelta saggia per un campionato insidioso come quello cadetto. L’intelaiatura del club siciliano poggia su elementi mediamente qualitativi come Citro, Sodinha e Nadarevic. 29 punti al giro di boa. Playoff? Concreta possibilità, sono alla portata. Voto 6,5

VICENZA (19°): La posizione attuale di classifica del Vicenza rappresenta una delle delusioni di questo campionato. Nonostante qualche partenza eccellente, ci si aspettava qualcosa in più dai veneti, in fondo arrivati terzi al termine della scorsa stagione. E dire che l’inizio faceva ben sperare ed aveva proiettato i biancorossi tra le prime otto. Manca continuità. Voto 5