Il ritratto di un calcio che non esiste più, e che non esisterà più. Nei ricordi di chi lo ha vissuto, nella nostalgia di una generazione che non è stata tanto fortunata e nella storia del gioco più bello del mondo. Nello scrigno dei ricordi del passato c’è anche spazio per quel calcio romantico che si è perso con l’arrivo del nuovo secolo.

Indice:

#1 RADIOLINA ALLA DOMENICA POMERIGGIO


La radiolina portatile la domenica pomeriggio era un must del calcio degli anni ’70-’80. Tutte le partite passavano da “Tutto il calcio minuto per minuto”, e per appassionati e tifosi era l’unico modo per seguire a distanza la propria squadra del cuore. Diretta.it, Sky, Mediaset e il multigol in streaming sarebbero stati il futuro, senza avere il fascino di quella radiolina portatile accesa dovunque alla domenica pomeriggio.

#2 IL SISTEMONE AL TOTOCALCIO


E il Totocalcio esiste ancora, ma non è più la stessa cosa. La nascita e la diffusione dei bookmakers anche in Italia hanno demolito la “schedina” che invece era in voga nel secolo scorso. Oggi puoi decidere di giocare anche 4 partite, o addirittura una, e sceglierla tra tutti i campionati del mondo, compreso quello azero, se vuoi. Ieri la schedina era come quella in foto, e il 13 ti cambiava la vita.

#3 LA MAGIA DEL NUMERO


Maradona aveva il 10 ad esempio. Ma non ce l’aveva dall’inizio dell’anno. Doveva sceglierlo ogni partita, ogni domenica, ogni volta che entrava in campo. I numeri andavano da 1 a 11, ed erano assegnati in base al ruolo che un calciatore occupava. Un calcio nel quale non c’era sulla maglia il nome del calciatore, ma solo il numero. Visibile anche dalla tribuna stampa. E quanti numeri 10, da Maradona a Platini, passando per i campetti di provincia, hanno fatto sognare le generazioni che oggi quando vedono il 45 di Balotelli hanno un colpo al cuore.

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#4 LA TRASFERTA LIBERA

Lazio-Catania, 1982-1983. Settore ospiti.
Lazio-Catania, 1982-1983. Settore ospiti.

Il calcio delle trasferte oceaniche, delle autostrade con le carovane dei tifosi che si spostavano da una città all’altra, la bellezza e l’entusiasmo di una massa festante che si muove per le strade. Era questo il calcio prima delle pay-tv, dello streaming e di tutti quei sistemi che hanno decretato di fatto la fine di trasferte come queste. In foto ci sono i tifosi del Catania a Roma in una delle ultime partite di Serie B della stagione ’82-’83. Ma era tutto all’ordine del giorno: ci si muoveva per passione, si seguiva ovunque la propria squadra del cuore. E il calcio era una festa, a colori.

#5 LA FAVOLA DELLA COPPA DELLE COPPE

Il Parma, vincitore Coppa delle Coppe '93.
Il Parma, vincitore Coppa delle Coppe ’93.

Era la seconda competizione Uefa dopo la Coppa dei Campioni. Ma vi prego non pensate all’Europa League, che non ha niente a che vedere con questa manifestazione. Era il calcio nel quale alla Coppa dei Campioni partecipavano solo le squadre vincitrici del titolo nazionale e la Coppa delle Coppe diventava una manifestazione dal grande prestigio. 32 squadre l’hanno vinta in 39 edizioni, e tra queste ci sono: Chelsea, Manchester United, Barcellona, Milan, Bayern Monaco, Atletico Madrid. E poi c’era il tempo, ogni tanto, per qualche favola. Quel Parma che oggi è caduto in disgrazia. Come questo calcio.