(Photo by Matthias Hangst/Bongarts/Getty Images)

Fate in modo che non vincano loro. Quelli del terrore. I terroristi. Indipendentemente dalla loro religione, dal loro fondamentalismo, dalla guerra che vogliono combattere, dalla crociata contemporanea, da qualunque chiave di lettura si dia agli avvenimenti che hanno sconvolto Parigi, la Francia e l’Europa. Fate in modo che non vincano quelli che volevano farsi esplodere sugli spalti durante Francia-Germania, quelli che hanno aperto il fuoco con le mitragliette fuori dallo stadio, quelli che minacciano Bruxelles, quelli che hanno provocato il terrore prima di Germania-Olanda. Andate negli stadi, ai concerti, a teatro. Continuate la vostra vita, viaggiate, andate a vedere ciò che non conoscete.

Andate negli stadi per combattere il terrorismo.

Per non aver paura. Per non cedere a chi vuole far saltare per aria anche le certezze di una civiltà che negli stadi e nei teatri si vuole divertire, vuole liberare la testa. Vuole vivere. Perché si vive anche negli stadi e far vincere la paura vorrebbe dire rimanere soggiogati alle folli strategie militari di chi vuole colpire l’Occidente. Vorrebbe dire perdere, contro il terrorismo. Contro il terrore. Vorrebbe dire che hanno ucciso qualche centinaia di persone ma hanno tolto la libertà di un divertimento a milioni e milioni di tifosi. Andate allo stadio, a tifare, a divertirvi. Siate fondamentalisti dello sport. Del calcio. Della vita. Auspicando che ci siano misure di sicurezza che siano – di fatto – più sicure, oltre che più restrittive, quando spesso le due cose non coincidono. Nel frattempo per vincere il terrorismo andate negli stadi. Per vincere il terrore, almeno.

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