Amore eternit o amore eterno? Balotelli ha nel cuore il Milan ed io porto nel cuore SuperMario. Ho sempre amato quella sua espressione da finto duro ma ho sempre preferito i suoi autentici ed incostanti sorrisi. Chiamarsi Mario Balotelli significa portare sulle spalle un peso insostenibile, significa avere la forza di buttare a terra una maglia che non ti appartiene, significa combattere una scomoda guerra personale contro una grossa fetta di stampa meschina ed ipocrita che ti elegge a simbolo di integrazione e ti carica di futili responsabilità, contro un’opinione pubblica che insegue trucchi e parrucchini e ti addossa ingiustamente le colpe di un Mondiale insufficiente da tutti i punti di vista, contro allenatori che si ostinano a farti giocare da prima punta o che schiererebbero piuttosto 11 Medel o 11 Chiellini, contro pseudo opinionisti che dichiarano che ti muovi poco e ti invitano a correre, ma soprattutto significa essere un ragazzo di 25 anni ricco e fortunato, magari viziato, ma dotato di un talento inestimabile. Non c’è cosa peggiore del talento sprecato, Mario però non l’ha sprecato, è ancora lì e questa non sarà la sua ultima chance, ne avrà altre dieci, cento, mille. Come direbbe Fedez, l’Italia con lui si è comportata un po’ come lo Stato Italiano e un po’ come l’amore, prima lo ha esaltato, lo ha sedotto e poi l’ha fottuto ed abbandonato. Bentornato Mario, prenditi la tua rivincita!
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Basta con i romanticismi, si torna ad essere più obiettivi. Basteranno poche righe per convincere anche i più risoluti. Ibra, non giriamoci intorno, non sarebbe mai potuto arrivare. Balotelli non sarà forse l’uomo in grado di farti lottare per lo scudetto, ma tornare dopo quella fuga di esattamente un anno fa, troppo silenziosa da sembrare un addio, così in sordina, con zero aspettative, a costo zero, per il bagno di umiltà che tutti si auspicano, non può che incuriosirci e rimpinguare anche le speranze più recondite. Avere in rosa un terzo attaccante teoricamente da 15-20 gol, risparmiare per il famigerato centrocampista che arriverà entro la fine del mercato, essere alle dipendenze di un tecnico dal carattere forte come Mihajlovic, sono proprio le certezze che una squadra da zona Champions deve possedere. Non parlate di seconde possibilità, di ultimi treni, amatelo come se il cancello di Milanello non lo avesse mai varcato, e tu Mario mettici tutto te stesso, lo devi a noi tifosi, a chi ti ama, a chi ti critica, a chi ti odia e soprattutto al tuo talento. Stupiscici!

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