Non è mai facile operare durante il mercato di riparazione. Negli ultimi anni il volume delle trattative è aumentato: si effettuano innumerevoli sondaggi ma poi ci si limita alle solite operazioni last minute a basso costo. Molti ritengono che a gennaio sia sbagliato alterare eccessivamente gli equilibri di una squadra salvo poi ridursi a non spostarli nemmeno di una virgola. A volte allora si opta per i ritorni di fiamma, colpi in grado di scaldare il cuore dei tifosi, di accendere la loro memoria e di farli fantasticare sul futuro. In questo mercato già ci sono stati due ritorni importanti: Ciro Immobile (Torino) e Kevin-Prince Boateng (Milan). Chissà se l’attaccante di Torre Annunziata riuscirà a scrollarsi di dossi le ultime deludenti stagioni in terra estera e a guadagnarsi il prossimo Europeo a suon di gol, chissà se il ghanese riuscirà a ripetere triplette come quella siglata al Via del Mare di Lecce e prodezze come la rete rifilata al Barcellona in Champions. Eppure le minestre riscaldate rischiano frequentemente di essere controproducenti, ricordiamone alcune, le più recenti.

Marco Borriello
63 presenze e 31 gol in due stagioni al Genoa. Lo scorso gennaio, abbandonato dalla Roma di Garcia, Borriello ha sottoscritto un nuovo contratto di 6 mesi (con opzione per l’anno seguente) con la squadra del presidente Preziosi. Le cose non sono andate secondo i piani, non c’è stata alcuna rinascita, solo prestazioni deludenti in 8 gare disputate. A giugno il calciatore è tornato svincolato ed ha potuto così firmare col Carpi, ora invece potrebbe profilarsi un nuovo ritorno al Milan dagli esiti imprevedibili.

Alessandro Matri
Per molti è stato un ritorno senza senso. Al Genoa l’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano stava trovando continuità di gioco e di risultati, eppure nell’ultimo giorno del mercato di riparazione Matri ha deciso di tornare alla Juventus in prestito semestrale. Forte del legame instaurato con Massimiliano Allegri ai tempi del Cagliari, riesce a ritagliarsi un discreto minutaggio ed a siglare anche 2 reti in Coppa Italia, ma a giugno è già tempo di rifare le valigie.

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Davide Santon
Il predestinato mai sbocciato. Roberto Mancini, non appena tornò alla Pinetina, lo chiese subito al presidente Thohir memore dei suoi spalla a spalla con un certo Cristiano Ronaldo. Santon ha avuto spazio la scorsa stagione come lo sto avendo anche quest’anno, forse però non abbastanza. Uomo perennemente sul mercato, in estate doveva partire ma non se ne è fatto nulla, adesso è riniziato il tormentone, Spalletti potrebbe decidere di portarlo a Roma.

Alberto Gilardino
Quei 3 anni e mezzo sotto la guida di Prandelli furono quanto mai prolifici. Gilardino aveva bisogno di nuovi stimoli dopo la parentesi altalenante al Milan, e la Fiorentina seppe fornirglieli. Con l’arrivo di Mihajlovic qualcosa andò storto e l’attaccante iniziò a girovagare per la penisola. Lo scorso gennaio poi, il ritorno inatteso a Firenze dalla Cina con furore. 14 presenze e 4 reti, ma i dati anagrafici non convincono i Della Valle, i quali decidono di non riscattarlo.

Paolo De Ceglie
I tifosi della Juventus lo ricordano più per la pittoresca macchina tricolore che per le sgroppate sulla fascia sinistra, eppure con i bianconeri De Ceglie ha raggiunto quota 129 presenze, condite anche da 2 reti. Un anno fa la fuga da Parma, un ritorno infruttuoso per quanto riguarda il campo ma capace almeno di dargli una certa stabilità ambientale e psicologica. Attualmente è in prestito al Marsiglia ma si vocifera di un probabile ritorno in Italia.

Salvatore Aronica
Non solo Serie A. Uno dei gladiatori della Reggina dei miracoli 2007/2008, lo scorso gennaio, aveva optato per tornare a Reggio per provare a ripetere l’impresa in Lega Pro. Questa volta è andata male, la penalizzazione era troppo pesante. Inoltre a fine stagione la società, dopo essere stata ripescata ed aver vinto i playout, non riesce per motivi finanziari ad iscriversi per la stagione seguente, venendo così relegata in D.

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