In foto: Luiz Adriano, Milan (Marco Luzzani/Getty Images Europe)

Nella giornata di ieri il calciomercato ha ufficialmente chiuso i battenti, o quasi. Infatti se da una parte nei principali campionati europei dallo scoccare della mezzanotte non è stato più possibile depositare contratti, con buona pace dei ritardatari, dall’altra ci sono ancora delle nazioni in cui la finestra di riparazione è in pieno vigore.

Partiamo ricordando come fra i principali campionati europei (Premier League, Ligue 1, Liga, Serie A, Bundesliga) quello tedesco sia stato il primo ad abbassare la saracinesca, terminando alle 18.00 di ieri, 1 febbraio 2016. I restanti campionati hanno invece potuto imbastire e concretizzare trattative fino alle 23.59.

Ma tolte queste, tante sono le competizioni che ancora oggi possono intervenire in sede di campagna acquisti. In Portogallo il mercato terminerà il 4 febbraio, in Serbia il 12 ed in Croazia addirittura il 15 di febbraio, così come in Svizzera. La Russia sarà uno degli ultimi paesi a porre fine al calciomercato, in quanto quest’ultimo terminerà solo, e si fa per dire, il 26 febbraio.

Capitolo Sudamerica. In Brasile la chiusura del calciomercato è fissata addirittura per il 20 aprile, in Argentina il 24 febbraio e in Uruguay il 5 febbraio.

Anche negli Emirati Arabi ed in India sarà possibile acquistare calciatori fino al 15 di febbraio, mentre in Cina avranno a disposizione ben 11 giorni in più (chiusura prevista il 26 febbraio).

Dunque almeno per qualche altro giorno la chiusura del calciomercato in Serie A ed in Europa sarà soltanto parziale, in quanto se da una parte è già scattato lo stop del mercato in entrata, la stessa cosa non si può dire per quello in uscita, dove le squadre avranno ancora la possibilità di privarsi dei giocatori ormai in declino o scontenti cercando di incassare qualche spicciolo. I dirigenti facciano gli scongiuri del caso, ma almeno sulla carta c’è la possibilità che se ne vedano ancora delle belle.

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