foto Daniele Buffa/Image Sport

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Perché vendere Kovacic (di Rocco Amatulli)

Il dado è tratto. Sta per chiudersi definitivamente una delle trattative più inaspettate e delicate della gestione Thohir. Mateo Kovacic, talentino croato che fu acquistato da Moratti quando la sua avventura da Presidente del club era ormai agli sgoccioli, sta per essere ceduto al Real Madrid. Un affare per la squadra nerazzurra. Perché per un club che necessita di tornare a vincere, affidarsi in eterno ad un giocatore sui manuali definito potenziale fenomeno, ma che nella realtà fatica non poco ad imporre il suo gioco e ad imporsi nelle gerarchie del proprio allenatore, poteva rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Si chiude così un’avventura in cui Kovacic ha vissuto più bassi che alti ed in cui la sua forma migliore l’ha vissuta quando sulla panchina interista c’era Walter Mazzarri, quell’allenatore che nella passata stagione finì per passare da salvatore della patria a principale artefice dell’ennesima disfatta nerazzurra. Poi con l’arrivo di Roberto Mancini le cose sono cambiate e si è assistito al contemporaneo declino delle prestazioni del croato. Dalla quasi impossibile convivenza con lo svizzero Shaqiri, all’ultimo estremo tentativo di salvarne le sorti impegnandolo nel ruolo “alla Pirlo” nelle amichevoli di questo precampionato, in cui però a stagione quasi iniziata di cose alla Pirlo non se n’è vista nemmeno l’ombra.

Ecco perché è giusto che l’Inter ceda Kovacic, a maggior ragione a questo prezzo. Perché perdere un buon giocatore inespresso a 35 milioni di euro, fa meno male del perderlo per una manciata di spiccioli. Ma evidentemente dalle parti di Corso Vittorio Emanuele la lezione Coutinho è servita.

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Perché non vendere Kovacic (di Fabrizio Longo)

Kovacic al Real è ormai cosa fatta per un tot di milioni, l’abbiamo assodato. A chi dei soldi, nel calcio, non frega niente, è possibile guardare meno cinicamente questa operazione e capire più facilmente quanto l’Inter stia sbagliando a vendere il suo numero 10. L’Inter sbaglia perché Mateo è un classe 94′, perché è una squadra priva di ordine e qualità a centrocampo, e di qualità Kovacic ne offre tanta. L’Inter sbaglia perché deve rinascere, e vendere quello con più margine di crescita per il futuro è controtendente in un progetto “neonato”. L’Inter sbaglia perché quando starà perdendo in casa contro la Lazio, nessun altro a parte Mateo tirerà fuori la classe e tirerà al volo una bomba come fece lui.

L’Inter sbaglia perché ha già sbagliato con Coutinho: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, potrebbe essere di nuovo ottavo posto senza uno capace di far quadrare il gioco come lui. L’Inter sbaglia perché quando la difesa avversaria sarà schierata, uno che la penetra come lama calda nel burro per creare palle gol come faceva e farà Mateo, non ce l’avrà più. L’Inter sbaglia perché Kovacic è il suo numero 10, e vendere il tuo numero 10 ad una settimana dall’inizio del campionato, dopo aver perso con Sassuolo, Milan, Real, ancora Milan, Galatasaray ecc., non è un segnale di programmazione che una società blasonata come l’Inter dovrebbe dare: si crea sfiducia e smarrimento nei tifosi, organizzativo e tattico. Senza uno che guidi la squadra al gol come faceva lui con quegli assist pennellati, non si può andare lontano, e i gol fatti (quali?) in queste amichevoli estive lo dimostrano. L’Inter sbaglia perché nell’ozio e nella noia tecnico-tattica del calcio italiano, Kovacic era un’oasi di bellezza non esclusiva ai solo interisti.

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L’Inter sbaglia perché il Real Madrid offre quasi 40 milioni, non è sufficiente per capire quanto sia forte Kovavic?