L’agente Pastorello è stata chiaro: Giuseppe Rossi lascerà Firenze. Se lo contenderanno Samp e Bologna. Nel frattempo i Della Valle sono alla ricerca di un degno sostituto, tanti i nomi che circolano, da Alejandro Gomez a Najar, passando per il rientro di Matos, l’Equipe però stamane è uscito allo scoperto: Lucas Ocampos è ad un passo dalla Viola. Si tratta di un ritorno di fiamma visto che già durante lo scorso mercato di riparazione Montella aveva indicato l’argentino come ideale nuovo Cuadrado, poi arrivò Salah e Ocampos si accasò al Marsiglia. Ora, dopo questa piccola deviazione, sembra pronto a giungere in Toscana. Mario Suarez non rientrerà nella trattativa, sarà un prestito, vedremo se secco o con diritto/obbligo di riscatto.
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Lucas Ariel Ocampos nasce l’11 luglio 1994 a Quilmes, sede della nota industria dell’omonima birra nonché della società calcistica più antica d’Argentina. Il talento del chico è sotto gli occhi di tutti, sin da bambino appaiono evidenti le sue qualità principali: la tecnica fuori dal comune, la facilità e l’eleganza nei dribbling ed un fisico già ben strutturato. Il River Plate se ne innamora, a 15 anni lo preleva da casa e lo inserisce gradualmente nella propria accademia. Nel 2010, l’anno della clamorosa retrocessione in B dei Millionarios, Ocampos trascina, assieme ad Andrada e Pugh, la formazione under 20 alla vittoria del Campionato di categoria. La nobile decaduta decide quindi di affidarsi al meglio del proprio vivaio per la risalita, una scommessa vinta pienamente dal tecnico Matìas Almeyda, a fine anno difatti il River torna in Primera anche grazie alle giocate, agli svariati assist, e ai 7 gol in 39 presenze del 17enne mancino.

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Almeyda lo consiglia all’Inter, l’argentino piace a mezza Europa, alla fine il Monaco del magnate Dmitrij Rybolovlev lo strappa alla concorrenza pagandolo 16 milioni di euro. In Argentina il ragazzo non aveva ancora una posizione precisa, spesso veniva posizionato dietro le punte in modo da far risaltare le sue fantasia ed imprevedibilità, a volte da mezzala o perfino da mezzapunta. I suoi 187 cm lo rendono infatti un giocatore estremamente duttile, le sue robustezza e rapidità lo rendono inarrestabile, specie quando si defila, svariando così su tutto il fronte d’attacco ed impiegando con facilità entrambi i piedi. Claudio Ranieri in Francia lo fa maturare, inizialmente lo centellina per fornirgli le fondamentali nozioni tattiche, poi nella seconda parte di stagione lo lancia definitivamente titolare come trequartista dei monegaschi. Ocampos sigla 4 reti e vive la sua seconda promozione consecutiva. In Ligue 1, nella stagione 2013-2014, si conferma riuscendo anche a migliorarsi. Il trio d’attacco tutto sudamericano formato con James Rodriguez e Falcao procede a vele spiegate su passi di tango, i suoi 5 gol ed 8 assist in 34 partite sono fondamentali per terminare la stagione al secondo posto, che vale l’accesso diretto alla Champions League.

Al termine della stagione Ranieri viene esonerato, arriva il fin troppo quadrato e cinico Leonardo Jardim. Il percorso di crescita dell’argentino si blocca, si susseguono solamente tanti spezzoni di gara, per il tecnico portoghese non fornisce il giusto apporto in fase difensiva, tant’è che gli preferisce perennemente il connazionale Bernardo Silva. Il suo talento si perde per strada, poi il 1 febbraio 2015 gli arriva una chiamata. Marcelo Bielsa gli propone di raggiungerlo a Marsiglia perché vede in lui del potenziale. Lucas non perde tempo, fa le valigie e lo raggiunge, le società trovano un accordo sulla base di un prestito con diritto di riscatto. Ocampos appare rivitalizzato, all’esordio entra a partita in corso e realizza il gol del pareggio contro il Rennes. El Loco, che ha lanciato un certo Gabriel Omar Batistuta, lo convince di quanto sia importante al progetto, di quanto sia fondamentale il sacrificio in fase di non possesso, ed opta per spostarlo definitivamente sulla fascia per via delle sue progressioni devastanti. La stagione poi si complica, il sogno scudetto sfuma a causa della mancanza di panchinari all’altezza, di numerosi infortuni muscolari, di una società che non ha ben chiari i propri obiettivi.

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In estate Bielsa viene convinto a restare, l’OM riscatta Ocampos ma poi il tecnico capisce di essere stato preso in giro, si dimette, il progetto non esiste, non si vuole investire e non c’è una rosa all’altezza. Per il giocatore ritorna la pacchia, sotto la guida del neo allenatore Mìchel ritrova scarsa considerazione e discontinuità. Arriva dunque nuovamente l’ora di cambiare pagina, a Firenze siamo certi che troverebbe l’ambiente perfetto per rilanciarsi. Il suo talento è fuori discussione, Sousa saprà valorizzarlo, impiegarlo nel modo giusto, riesumare la sua garra, farlo crescere in zona gol e sfruttare quelle che sono le sue preziose caratteristiche: il dribbling, la tecnica di base e la sua innata completezza.