Photo LaPresse - Daniele Badolato per SportMediaset

#1 LO JUVENTUS STADIUM
Da quando la Juventus ha uno stadio di proprietà ha sempre vinto il tricolore. Non una coincidenza, ma una precisa conseguenza di un vantaggio economico e strutturale: avere uno stadio di proprietà, come lo Stadium, è la base del successo. La casa.

#2 LA MANCANZA DELLE AVVERSARIE
I numeri importanti sulle avversarie sono più che eloquenti: Napoli e Roma negli anni sono state incostanti, non sono mai riuscite a contendere davvero il titolo alla Juventus in Primavera. L’ultimo vero scudetto combattuto fino alla fine fu quello contro il Milan di Allegri nel 2011-2012.

#3 LA MORTE DEL MILAN

Fu l’ultima vera contendente al titolo della Juventus, che riuscì nell’impresa di far perdere lo scudetto a Ibra e company. La morte del Milan, che quest’anno rischia di non arrivare nemmeno sesto, ha facilitato le cose alla squadra bianconera.

#4 L’AGONIA DELL’INTER
Se il Milan piange, l’Inter non ride. Era stata l’ultima squadra ad avere un ciclo vincente (con 5 scudetti consecutivi, culminati con la stagione del triplete): la situazione economica del club di Via Durini, il cambio di proprietà, le scelte tecniche sbagliate, hanno portato al declino della storica rivale.

#5 VINCERE AIUTA A VINCERE
In fondo si sa: vincere aiuta a vincere. Una squadra che ha vinto 137 partite su 189 giocate in 5 stagioni. Sono i numeri pazzeschi sulle vittorie dei bianconeri in questo ciclo.

#6 MIGLIOR DIFESA
Come accade spesso vince chi ha la miglior difesa. La Juventus nei 5 scudetti vinti ha sempre chiuso come la squadra che ha subito meno reti in A.

#7 IL MIGLIOR PORTIERE DEL MONDO
Non è facile stabilire chi sia il miglior portiere del mondo, oggi. Ma Buffon rimane uno dei più grandi della storia del calcio: è ancora decisivo, nonostante l’età. Capitano, uomo spogliatoio, e portiere da 10-15 punti a stagione. Valore aggiunto

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#8 RICAMBIO GENERAZIONALE
C’erano Pirlo, Vidal e Tevez, fondamentali del ciclo dei primi 4 scudetti. Sono andati via, sono stati sostituiti alla grande: è arrivato Dybala, che ha preso il posto di Carlitos, e a metà campo ha ripreso quota Marchisio, con gli innesti mirati di Hernanes e Lemina.

#9 CLASSE ’90
La generazione dei ragazzi maledetti, che garantiranno successi anche nei prossimi anni: Alex Sandro, Lemina, Zaza, Dybala, Cuadrado (ma è in prestito), Morata, Rugani, Pogba. Sono nati tutti negli anni ’90, sono il futuro e il presente di una squadra che ha programmato alla grande le prossime stagioni.

#10 LA PROGRAMMAZIONE
Programmazione societaria e tecnica: la Juventus programma, calcola, e anche sul mercato parte in anticipo sulle altre. L’acquisto di Dybala un anno fa ne fu l’esempio: comprato mentre le altre ancora facevano il resoconto della stagione passata. Muoversi bene e in anticipo, su tutti i fronti.

#11 LA FINALE DI BERLINO
In questo scudetto vinto dalla Juventus c’è la finale di Berlino, in tutta la sua malinconica potenza. Un’uscita di scena triste, l’anno scorso nella capitale tedesca: ma lì la Juventus ha capito di essere forte. Ha capito di potersela giocare alla pari con il Barcellona (e lo ha confermato quest’anno contro il Bayern Monaco): e quando puoi giocartela con i top club europei puoi permetterti di vincere uno scudetto partendo in netto ritardo sugli altri.

#12 LE ALTRE MANCATE FINALI

In questi 5 anni il bottino della Juventus in Europa è stato il seguente: è uscita una volta ai quarti (2012-2013), una volta ai gironi (2013-2014) e in questa stagione (2015-2016) agli ottavi. In tutto questo c’è la finale della scorsa stagione, un’eccezione. I bianconeri hanno in 4 stagioni su 5 avuto la “sfortuna” di non avere impegni in Coppa da Aprile in poi: concentrarsi solo sul campionato vuol dire ammazzarlo. Se ne ricordi chi l’anno prossimo guferà in Europa.

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#13 ANTONIO CONTE
Sarebbe da ipocriti negarlo: c’è l’ossatura di fondo di Antonio Conte in una squadra che è stata capace di continuare a vincere anche dopo il suo addio. Il 3-5-2 è diventato una sorta di religione, adattato agli schemi e alle diversità di Max Allegri.

#14 MAX ALLEGRI
L’intelligenza di non buttare al vento tre anni di lavoro e successi, anzi di arrivare all’evoluzione definitiva di un progetto che si presentava troppo integralista e ancora non maturo. Allegri ha avuto l’indubbia bravura di trasformare la Juventus senza stravolgerla e senza cestinare quanto di buono era stato fatto prima. Era arrivato a Vinovo nella contestazione, ne esce ora da vincitore. Acclamato.

#15 LEADER SILENZIOSI
Leader silenziosi. Davanti alle telecamere, nello spogliatoio, ovunque. Due su tutti: Patrick Evra e Gianluigi Buffon. Calciatori maturi, vincenti nel dna, capaci di tenere unito il gruppo anche nei momenti più difficili. Per spiegare la leadership basta andare a vedere degli interventi in tv di questi due calciatori.

#16 CONTINUITA’
Sono otto i calciatori della prima Juventus di Conte che ancora oggi giocano con la maglia bianconera: da Padoin a Buffon, passando per Marchisio e Barzagli. Calciatori che hanno costituito l’ossatura di una Juventus vincente.

#17 CONTINUITA’ TATTICA
Il 3-5-2 nacque al San Paolo di Napoli nella stagione 2011-2012, per esigenza oltre che per scelta (geniale) di Antonio Conte, arrivato a Torino come un teorizzatore del 4-2-4 e andato via con il dogma della difesa a 3. Da lì è stato più o meno sempre il modulo dei bianconeri, abbracciato qualche anno più tardi anche da Allegri, che pure non ha avuto la stessa costanza nell’applicazione.

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#18 AMBIENTE
Anche il contesto ambientale ha fatto la differenza, soprattutto nell’ultima stagione. La tifoseria bianconera non si è depressa in un avvio da incubo e non si è esaltata fino al raggiungimento del tricolore, al contrario di quanto avvenuto in altre piazze già a Gennaio. Anche la maturità dell’ambiente attorno alla squadra è stata importante.

#19 BEPPE MAROTTA
Ha sbagliato tutto nel primo anno in bianconero, dalla scelta del tecnico (Delneri) alla scelta di alcune pedine, secondo lui importanti per il progetto. Ha corretto il tiro sbagliando pochissimo da lì in poi. La squadra è stata capace di assorbire i nuovi elementi nelle passate stagioni e di sostituire calciatori di assoluto valore che sono partiti in questa.

#20 ANDREA AGNELLI
Collante tra società e tifosi, presidente simbolo di una Juventus che poteva tornare a essere vincente solo se gestita in prima persona dalla famiglia Agnelli.