Fuoriclasse si nasce, campioni ci si diventa. Ecco le 10 promesse calcistiche che faranno parlare di sé in questo 2016. Il nostro calcio è ben rappresentato, ma questi talenti diventeranno fuoriclasse o semplici campioni? Solo il tempo potrà svelarlo.

1- Rúben Neves (13 marzo 1997, FC Porto)
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Clausola rescissoria pari a 40 milioni di euro, ma noi non ci lasciamo condizionare troppo dai prezzi fin troppo sproporzionati degli iberici. Se ti bastano però 11 minuti all’esordio assoluto nel calcio professionistico per andare a rete non puoi essere certo uno qualunque. Marcatore portoghese più giovane di sempre, calciatore lusitano più giovane ad esordire in una competizione europea (battendo un certo CR7), capitano più giovane della storia del Porto. La squadra di Lopetegui è la terza compagine d’Europa con la percentuale più alta di passaggi completati, e di palloni da quelle parti ne passano a dismisura. Cervello della Nazionale under 21, tecnico, intelligente, duttile: un predestinato.

2- Leroy Sané (11 gennaio 1996. Schalke 04)
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Lo scorso anno esordì in Champions nell’ottavo di finale di ritorno da brividi al Bernabeu. Di Matteo rimase stregato: si prese gioco di Bale, Modric, Pepe, rubò loro la scena, pareggiò la gara con un sinistro al fulmicotone, servì l’assist per il gol del vantaggio di Huntelaar, sfiorò nel finale la rimonta e si dovette accontentare degli applausi convinti dei tifosi delle merengues. Ha solo bisogno di fiducia e continuità, attualmente ha all’attivo 5 gol e 5 assist in 24 presenze (molti spezzoni di gara). Fantasia, imprevedibilità, e rapidità al servizio della formazione di Gelsenkirchen.

3- Andrija Živković (11 luglio 1996, Partizan)
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Sinisa Mihajlovic lo ha visto e non ha avuto dubbi facendolo esordire in Nazionale a soli 17 anni. Di record il classe ’96 ne ha già frantumati a bizzeffe: più giovane esordiente nella Serbia, più giovane capitano della storia del club, rivelazione dell’anno della SuperLiga Serba, 1 campionato vinto lo scorso anno con il Partizan ed 1 Mondiale under-20 in tasca. Il vivaio del Partizan è sempre stato una garanzia, l’Italia ne è al corrente. A Belgrado cambiano i tecnici, cambiano i moduli e gli stili di gioco, ma la crescita del ragazzo rimane costante e spaventosa. La stagione attuale lo sta definitivamente consacrando: presente in tutte e 6 le gare dei preliminari di Champions con 1 rete e 3 assist totali; 15 presenze, 7 gol e 3 assist in Campionato; e 5 partite, 4 reti e 2 assist in Europa League.

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4- Youri Tielemans (7 maggio 1997, Anderlecht)
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L’ennesimo prodotto del multiculturale calcio nordeuropeo. In Belgio sono sicuri: Tielemans è uno di quei talenti che nascono ogni 25, forse 50 anni, diventerà il centrocampista più forte del mondo. Il fisico da mastino, i piedi da regista, l’eccellente visione di gioco, l’intelligenza tattica, la capacità di leggere con un certo anticipo i movimenti di avversari e compagni, le doti balistiche, ci inducono a confermare il parere dei fiamminghi. Ci piacerebbe però prima vederlo in un grande club, ma non c’è fretta, nel frattempo se lo goderanno in patria. Il miglior giovane calciatore belga 2014 si candida a vincere il premio di miglior giocatore dell’intera Pro League, e vale già 13 milioni di euro.

5- Federico Bernardeschi (16 febbraio 1994, Fiorentina)
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Non chiamateci nazionalisti, in Italia abbiamo innumerevoli talenti e forse uno dei più forti calciatori al mondo: Marco Verratti. Federico Bernardeschi ha davvero qualcosa di speciale. Solo 3 gol in questa stagione, tutti in Europa League, eppure i suoi inserimenti, la sua costanza, la sua facilità di apprendimento, il suo lavoro di sacrificio, hanno convinto appieno Sousa, ed attirato gli apprezzamenti di Carlo Ancelotti (prossimo al Bayern) e di Ariedo Braida, ovvero il Barcellona, la squadra più forte al mondo. C’è chi lo ricorda dai tempi di Calciatori, giovani speranze, chi lo ha conosciuto a Crotone, chi lo ha apprezzato solamente in tempi più recenti. Gli Europei sono alle porte ed un talento come il suo farebbe molto comodo ad una Nazionale che ha dimostrato fin qui scarsa qualità in fase offensiva.

6- Breel-Donald Embolo (14 febbraio 1997, Basilea)
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Anche Embolo è un prodotto del calcio multirazziale. Dalle parti di Basilea sono già passati in tanti: Salah, Xhaka, Shaqiri, Ajeti. Breel di svizzero ha poco o nulla, è nato in Africa da genitori camerunensi, è cresciuto calcisticamente nella terra delle banche e del cioccolato ma il suo fisico possente e atletico lo porterà lontano. Sesto marcatore più giovane nella storia della Champions, in Italia fa gola a Juventus ed Inter, si tratta di un centravanti completo come pochi: fiuto del gol, piedi buoni, difesa della palla, gioco spalle alla porta. In 23 presenze ha già collezionato 8 reti e 4 assist, nel frattempo è anche andato a segno con la Nazionale maggiore diventando un vero e proprio beniamino.

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7- Naby Keïta (10 febbraio 1995. Salisburgo)
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Rivelazione della Ligue 2 2013/2014, sondato da mezza Ligue 1 (Marsiglia in primis) e strappato alla concorrenza dal Salisburgo per poco più di un milione di euro. Centrocampista offensivo, all’Istres dicevano che aveva il fisico da africano ed i piedi da europeo. Per molti si tratta del prospetto più interessante di tutta l’Africa, è un titolare fisso della Guinea, ha già giocato una Coppa d’Africa ed è stato eletto miglior guineano dell’anno. 18 presenze, 8 gol e 6 assist, medie da attaccante: preparatevi ad accoglierlo in un top club europeo.

8- Gastón Pereiro (11 giugno 1995, PSV)
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In Olanda hanno questa caratteristica: quando parte un campione sanno sempre come sostituirlo. Il gioiello Depay è passato allo United ed il PSV lo ha rimpiazzato nel migliore dei modi possibile. Scuola Nacional di Montevideo, 5 gol in 8 partite nell’ultimo Sudamericano Sub-20, uno dei più brillanti talenti d’Uruguay, un’ala destra mancina capace di inventare numeri e giocate. L’Eindhoven l’ha pagato caro, circa 7 milioni di euro, ma il ragazzo ha impiegato poco tempo a dimostrare il proprio valore, pensate che all’esordio in Coppa è riuscito a siglare una doppietta in poco più di mezz’ora. Il trasferimento in Olanda potrebbe essere solo una breve tappa, di questo passo ad attenderlo ci saranno lidi più prestigiosi.

9- Dele Alli (11 aprile 1996, Tottenham)

Il suo modello è Steven Gerrard. Alli sin da bambino si è ispirato all’ex capitano dei Reds, è cresciuto vedendo le partite del suo idolo, studiando la sua ingombrante presenza in entrambe le fasi di gioco, la sua caparbietà, la sua maturità, la sua forza fisica, la sua completezza. Ha esordito in Football League One a 16 anni con la squadra della propria città, il MK Dons, la stagione successiva è diventato un titolare inamovibile con 6 reti in 33 presenze, mentre la scorsa lo ha visto trascinare i suoi alla promozione in Championship con un bottino impressionante per un centrocampista: 16 gol. Pochettino è rimasto stregato, quest’estate lo ha voluto a tutti i costi al Tottenham, il salto quindi è stato addirittura doppio ma non ne ha risentito affatto. Sta conquistando infatti i tifosi degli Spurs con i suoi 4 gol e 2 assist in 17 gare di Premier. Senza dimenticare che ha segnato all’esordio da titolare in Nazionale maggiore nell’amichevole con la Francia.

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10- Iñaki Williams (15 giugno 1994, Athletic Bilbao)
Athletic Bilbao's Inaki Williams celebrates after scoring against Torino during their Europa League round of 32 first leg soccer match at the Olympic Stadium in Turin
Il giocatore più veloce della Liga con le sue vette di 35,71 km/h. Nero (i genitori sono liberiani) ma di sangue basco, le sue fisicità ed abilità in entrambe le fasi di gioco si stanno rivelando un valore aggiunto del Bilbao, tant’è che Valverde lo considera ormai un titolare fisso grazie alle sue 7 reti e ai suoi 3 assist in 18 gare. Impiegato sia come attaccante centrale in coppia con Aduriz che come esterno al posto del gioiellino Muniain, rappresenta una delle future stelle della Nazionale spagnola, al San Mamés se lo godono ma potrebbero presto rassegnarsi a vederlo partire.