Foto Ivan Benedetto - Fc ProVercelli

Sergio Viotti vede il rilancio: è uno dei migliori portieri della Lega Pro, ha collezionato grandi prestazioni in queste prime 7 giornate con la maglia del Martina Franca, sogna la B e non guarda indietro. Sembra tranquillo finalmente, con l’aria di chi ne ha passate tante nonostante la giovane età (’90). Ed è uno dei protagonisti di quel girone C di Lega Pro che viene definito spesso il più difficile della terza serie italiana. Martina è un paese nella provincia di Taranto, lontano dai grandi riflettori, dove il calcio ha ancora una dimensione umana, nonostante il professionismo. Sergio si trova a Martina quasi per caso. Ha scelto lui, in Estate, quando si è svincolato dal Chievo Verona di cercare la rinascita in provincia.

Le ha vissute tutte, Batman. Lo chiamano così i compagni, ma lui glissa. Non gli piace troppo, non ci fa attenzione. Ha vissuto sulla propria pelle due retrocessioni e il fallimento del Monza dello scorso anno, quando lasciò la Brianza da portiere meno battuto del proprio girone. Ha anche un ritiro fatto con il Manchester City, ai tempi di Roberto Mancini. Non gli sorrise il destino, e nemmeno il Chievo, che lo richiamò per poi fargli girare l’Italia. Da Sud, con l’esperienza alla Juve Stabia della quale però non ha bellissimi ricordi, a Nord, con i sei mesi passati a Vercelli senza giocare mai. Qualche errore di gioventù, ma non è il caso di avere rimpianti. Nemmeno per quei 20 giorni passati alla corte di Mancini con l’amico Balotelli. Amico d’infanzia, compagno di tante avventure.

Anche Viotti, come Balotelli, è cresciuto nelle giovanili del Brescia. I due sono dello stesso anno, ma non hanno avuto uguale fortuna. Non fino ad ora almeno. Ma Viotti porta nel cuore quella maglia. Quella di casa sua. E guarda il Brescia ogni Sabato, anche quando magari dovrebbe giocare qualche ora più tardi. Come una malattia alla quale non si può rinunciare. Nato e cresciuto col mito di Baggio, ma soprattutto di Pagliuca. Ama il cinema e stare in famiglia, non troppo la play-station e i videogiochi con i compagni di squadra. Non ha rimpianti, e guarda avanti. Con una maturità che a 25 anni, oggi, è cosa rara, ma non per un portiere di questo livello. Quello che per 20 giorni ha sognato ad occhi aperti il City, e a un sogno così bello probabilmente non ha ancora rinunciato. La rinascita di Viotti è cosa fatta, il rilancio è in fase di progettazione, con con lo staff di Studio Assist & Partners che avranno tanto da fare in futuro. Per ridare a uno dei migliori portieri di questa Lega Pro il calcio che conta. Che la voglia di sognare non l’ha persa. Per fortuna.

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