Sola a punteggio pieno dopo 3 partite, in pochi si sarebbero aspettati un inizio di stagione di questa portata, specie dopo un precampionato non esaltante. Invece l’Inter ha stupito tutti, ieri sera si è aggiudicata il 215esimo derby di Milano candidandosi prepotentemente come una delle contendenti al titolo. Andando però ad analizzare queste prime tre giornate non si può non constatare che la squadra di Mancini abbia conseguito il massimo risultato con il minimo sforzo. La gara con l’Atalanta non si è rivelata affatto semplice ed è stata risolta nel finale dalla prodezza di un singolo, quella con il Carpi invece è stata ben giocata ma i nerazzurri hanno rischiato di lasciare in Emilia 2 punti vista la mancata capitolazione di diverse occasioni da rete, proprio quel cinismo e quella caparbietà che invece ieri hanno permesso a Guarin e compagni di vincere la stracittadina meneghina. I tifosi però dando uno sguardo alla classifica sognano di tornare a disputare finalmente una stagione degno del Biscione, ecco allora le 5 cose che ancora non vanno, i 5 accorgimenti che possono garantire ai nerazzurri di arrivare davvero fino in fondo.

1- L’apporto dei terzini
Normale amministrazione ieri sera per Santon e Juan Jesus, la partita non ha offerto ritmi elevati e le corsie non sono state sfruttate a dovere. In gare più complicate e tirate l’apporto dei terzini si rivelerà senza dubbio fondamentale, la spinta che può provenire da un Montoya o un Alex Telles garantirà un efficace diversivo al vero fulcro del gioco interista, il centrocampo, grazie agli inserimenti e alla duttilità dei possenti Guarin e Kondogbia. I terzini inoltre saranno preziosi anche per il reparto più offensivo attraverso sovrapposizioni e tagli alle spalle degli attaccanti esterni e cross invitanti per le varie punte centrali.

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2- L’affiatamento tra gli attaccanti
Si sono cercati più volte ma non si sono mai quasi trovati. Jovetic e Icardi avranno tutto il tempo per trovare la giusta intesa che permetterà loro di scardinare le difese avversarie, si tratta infatti di due giocatori dalle qualità immense che non tarderanno a mettere in mostra tutto il loro potenziale, specie l’argentino, apparso ancora un po’ in ritardo di condizione. Stesso discorso per Perisic, il croato ieri ha vagato per quasi tutto il terreno di gioco in cerca di una giusta posizione, anche qui però è solo questione di tempo, una volta amalgamatosi nello scacchiere di Mancini, l’esterno garantirà un prezioso contributo alla manovra offensiva.

3- Costanza
Continuità di prestazioni, di carattere, non saranno ammessi cali di tensione. L’Inter ha dimostrato di riuscire a portare a casa con determinazione anche le partite giocate discretamente, ha dimostrato di saper soffrire e di essere in grado di colpire alla prima occasione. Il tecnico di Jesi dovrà puntare molto sul collettivo in quanto per poter aspirare davvero allo Scudetto occorreranno una difesa solida, un attacco prolifico e un centrocampo efficiente, occorrerà in breve l’apporto di tutti, nessuno escluso, in modo da celare gli inevitabili cali di rendimento dei veri top player.

4- Ordine
Le squadre di Mancini hanno sempre avuto come punto di forza l’imprevedibilità, la giocata del singolo, la prodezza del campione. Difficile dunque immaginare un gioco chiaro e preciso, un’impronta però, seppur minima, dovrà necessariamente venire fuori. Almeno per quanto riguarda il modulo urge fare chiarezza, gli acquisti last minute di Perisic e Ljajic lasciano intravedere un semplice 4-3-3, simile a quello visto ieri nel derby, ma il centrocampo riuscirà a reggere fino a maggio il peso del tridente? Icardi non rischia di restare un po’ troppo isolato? E la difesa? E i terzini? Staremo a vedere.

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5- Occasioni da rete
4 gol in 3 partite, ben 3 siglati da Stevan Jovetic. L’Inter ieri sera non ha prodotto granché, un po’ come nella prima giornata, eppure è riuscita a portare a casa la vittoria. L’unica vera grande palla gol è stata quella capitata sui piedi di Icardi, per il resto poche conclusioni degne di nota. Inevitabilmente però non sempre l’Inter potrà contare su questa alta percentuale realizzativa e per sopperire a ciò dovrà necessariamente creare molte più occasioni da rete.