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In una serata in cui l’Inter ha per la maggior parte del tempo dominato il Genoa sarebbe stato facile sottolineare gli aspetti più positivi della partita. Ma se da una parte i nerazzurri possono festeggiare il momentaneo sorpasso sul Napoli (in attesa della sfida delle 12.30 dei partenopei contro il Bologna), dall’altra devono fare i conti con la questione Icardi. Da stasera l’attaccante argentino può in tutti i sensi essere definito un problema, un problema la cui soluzione potrebbe essere tutt’altro che semplice.

In una partita in cui per il club milanese era importante tornare alla vittoria dopo l’amara sconfitta del San Paolo, Mancini decide di lasciar fuori il capitano. A dire il vero le voci su una sua assenza erano iniziate a circolare già nei momenti successivi alla conferenza del sabato, a causa delle parole sibilline del tecnico interista a proposito del momento no dell’attaccante. E se da una parte l’esclusione di un calciatore non dovrebbe fare notizia, nel caso dell’argentino la notizia c’è eccome. Il malcontento di Mancini a proposito delle prestazioni di Icardi è più di una diceria. L’attaccante quest’anno ha più volte mostrato un certo disagio nel portare a termine i compiti impartitigli dal tecnico, mostrandosi scarsamente multitasking. Probabilmente complice una condizione che ancora non c’è, o che è peggiorata nell’ultimo periodo, l’argentino gioca poco per la squadra, segna poco, e come se non bastasse quando segna non nasconde ai compagni il proprio disagio, si riascoltino le sue dichiarazioni nel post partita di Bologna-Inter. Icardi ha pesantemente perso quota nelle gerarchie dell’allenatore, superato addirittura da chi fino ad oggi aveva giocato quasi per nulla, si pensi a Palacio.

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A peggiorare la situazione sono le voci di mercato. La stampa da tempo sottolinea l’interesse della Premier per il giocatore. Ad oggi l’attaccante è incedibile, ma la realtà è che l’Inter per un’offerta importante accetterebbe di buon grado di cederlo, soprattutto se dovesse continuare a mostrarsi abulico un campo. Di fatto privarsi di un giocatore poco decisivo richiederebbe uno sforzo decisamente minore rispetto al privarsi di un uomo fondamentale. E se nella ricerca di un sostituto fosse percorribile la pista Falcao, gli scenari di mercato potrebbero essere infiniti.

Da non sottovalutare, anche se si tratta di un tema razionalmente di poco conto, è l’enigma del capitano. L’anno scorso toccò a Ranocchia finire ai margini della squadra nonostante fosse stato indicato come uomo squadra da Mazzarri e dalla società, quest’anno i tifosi sperano che non tocchi al compagno argentino soccombere al peso dell’essere il capitano. E chissà che, alla luce degli eventi, l’Inter non dovrebbe essere più attenta nella pianificazione delle future strategie di squadra.