Dieci vittorie consecutive per la Juventus di Massimiliano Allegri, che ha recuperato diversi punti a Inter, Napoli e Fiorentina, rilanciando le proprie ambizioni scudetto e proponendosi nuovamente come favorita, sorprese permettendo, per la vittoria finale del campionato. Ma cos’è cambiato tra la prima Juve e quest’ultima versione vincente e bella da vedere? Sono cambiati i tempi, innanzitutto. Serviva che la squadra maturasse una propria identità ben definita sia sul piano del gioco che su quello del carattere. Serviva colmare le assenze che si sono venute a creare rispetto agli scorsi anni. Dybala, piano piano, è andato a occupare la casella di Tevez, ma quello – forse – era il problema minore. Mancava il motore a centrocampo, che aveva perso Pirlo e Vidal a cuor leggero.

In tutto questo si inserisce Claudio Marchisio. Da titolarissimo dei primi due anni dell’era Conte a riserva di lusso per lasciar spazio all’esplosione di Paul Pogba nella prima Juve di Allegri. Il calciatore bianconero torna protagonista, a casa sua. Si riprende le redini del centrocampo, questa volta da regista. Era il grande interrogativo estivo in casa Juve: Marchisio saprà fare il regista? Dopo 20 giornate di campionato la risposta, supportata da tesi tattiche e dati, è affermativa. Marchisio sa fare il regista, e sa farlo anche molto bene. Con lui la Juve ha una media punti superiore a quella che ha maturato senza di lui. Con Marchisio in campo Allegri ha perso solo a Siviglia, in una partita di Champions che comunque valeva poco. E in campionato con il numero 8 titolare ha sempre vinto, fatta eccezione per il pari di San Siro contro l’Inter.

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Grafica www.blogdicalcio.it
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Una media di 66 passaggi (compresi cross e lanci lunghi) a partita, con una precisione che sfiora il 91%. Nemmeno Andrea Pirlo aveva fatto così bene negli anni alla Juventus. Il centrocampista attualmente a New York con Allegri aveva una precisione sui passaggi dell’89%, mentre con Conte la precisione era anche minore. Solo Matias Fernandez è stato più preciso in questo campionato, ma ha giocato molto meno. La rinascita della Juve passa dalla precisione di Claudio Marchisio, che riesce addirittura a migliorare (statisticamente) i numeri di Pirlo. La media di palloni toccati per il centrocampista bianconero è inferiore a quella di Pirlo, ma è chiaramente dovuto alle differenze di gioco tra questa Juve e quella di Conte e la prima di Allegri. Nel grafico in basso potete vedere il punto esatto dal quale Marchisio ha effettuato i 66 passaggi nella partita contro l’Udinese.

I passaggi di Marchisio in Udinese-Juventus. Fonte: Whoscored.com
I passaggi di Marchisio in Udinese-Juventus.
Fonte: Whoscored.com

La Juve riparte da 10 vittorie consecutive, da una semifinale di Coppa Italia e da un ottavo di Champions League, mentre rincorre il Napoli in chiave scudetto. Ma riparte soprattutto dalla certezza che, numeri a parte, ha trovato un regista per il futuro immediato. E non era poi così scontato.