Foto: Zimbio.com

La Juventus non lo ammetterà mai ma quei secondi finali a Monaco di Baviera sono ancora il pensiero ricorrente, l’ossessione notturna, l’incubo. Hanno rovinato una stagione che sarebbe potuta essere fantastica, hanno sminuito un lavoro straordinario, culminato con la vittoria del quinto scudetto di fila. L’Hi5tory però, per come la intendono a Torino, è ancora lontana. Probabilmente fa più male Monaco di Baviera di Berlino, a conti fatti. Perché la Juve c’era quasi, e aveva mostrato all’Europa, e a se stessa, che poteva essere l’anno giusto.

Già, l’anno giusto. Aspettato 20 anni, più o meno. Desiderato, voluto, sognato. Svanito quando stava per realizzarsi un’impresa sportiva, la rimonta a Monaco di Baviera. Ma quella partita, quella notte sfortunata, hanno dato indicazioni importanti anche sul mercato: questa squadra è al culmine di un processo di crescita in campo europeo straordinario. Iniziato con Allegri, ed è giusto che prosegua con lui. L’anno scorso la dirigenza ha ringiovanito, ristrutturato l’ossatura fondamentale di una squadra che perdeva pezzi. Quest’anno andrà a puntellare.

La strategia di mercato è chiara: pochi colpi ma buoni. E soprattutto buoni per la Champions League. E allora si punta su Mascherano, che di Champions ne ha vinte 2 con il Barcellona e sulla sua voglia di ritrovare il ruolo a lui più congeniale (il regista); e su Dani Alves, un altro che negli ultimi anni ha vinto tutto con i blaugrana. Calciatori pronti, che non siano di prospettiva ma che vadano a rafforzare nell’immediato una squadra che va alla ricerca, per l’ennesima volta, dell’anno buono per la Champions League. Perché un anno buono si costruisce in un’estate. Altrettanto buona, e calda.

Vedi anche  Fantacalcio 5^ giornata - consigli e 10 giocatori da schierare