La sosta per gli impegni delle nazionali è l’occasione per guardare un po’ più da vicino la classifica della Serie A. Tra i tanti dati a disposizione quello del possesso palla è uno dei più significativi, perché descrive la capacità di sviluppo del gioco da parte delle singole squadre. Ecco i dati relativi alle prime sette giornate di campionato.

1 Roma 60,8%

2 Juventus 60%

3 Fiorentina 58,8%

4 Lazio 56,5%

5 Inter 55,0%

6 Empoli 53,1%

7 Napoli 52,8%

8 Genoa 51,5%

9 Torino 50,3%

10 Sassuolo 50,1%

11 Milan 50,0%

12 Atalanta 48,9%

13 Sampdoria 48%

14 Palermo 46,6%

15 Chievo 43,6%

16 Bologna 43,4%

17 Udinese 43,3%

18 Hellas Verona 43,1%

19 Carpi 41,8%

20 Frosinone 41,4%

I dati che abbiamo riportato sono di transfermarkt.it. La classifica sottolinea l’ottima percentuale della Roma che, sebbene in campionato abbia quattro lunghezze da recuperare sulla Fiorentina, si attesta come miglior squadra in quanto a gestione della palla. Al secondo posto, la Juventus dimostra di aver raccolto effettivamente poco rispetto alla mole di gioco sviluppata. Fiorentina e Lazio, invece, possono vantare dei buoni dati in questa speciale classifica: la squadra di Sousa sta sorprendendo tutti con il primato in Serie A; quella di Pioli, dopo un inizio difficile, ha già recuperato alcune posizioni, attestandosi al terzo posto. Il possesso palla non sembra essere il punto di forza dell’Inter di Mancini, che presenta una percentuale notevolmente inferiore rispetto, ad esempio, alla Juventus, staccata in classifica di diverse lunghezze. È sorprendente il dato dell’Empoli, mentre presentano buone percentuali Genoa, Torino e Sassuolo, tutte provinciali ormai abituate a “navigare” tranquillamente a metà classifica. Il Milan, al contrario, appare in una crisi più che coerente: all’undicesimo posto in campionato, è undicesimo anche nella percentuale del possesso. In coda, Bologna, Carpi e Frosinone testimoniano tutte le difficoltà per le squadre neo-promosse in A, esattamente come avviene nella graduatoria generale.

Vedi anche  Nazionale: 5 motivi per cui Ventura farà bene