Fonte: Olé

Con i campionati fermi ancora per qualche settimana in Sudamerica è tempo di bilanci: il 2015 è stato un anno che ci ha regalato nuove promesse e romantici ritorni in patria che hanno reso questo anno di futbol unico. Noi di Blog di Calcio abbiamo stilato una Top 11 dei giocatori che hanno maggiormente inciso nell’anno solare sudamericano.

Fonte: El tiempo digital
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Robinson Zapata (Independiente Santa Fe) – A 37 anni si toglie la soddisfazione di diventare l’eroe della propria squadra. Portare un titolo internazionale in Colombia non è facile e le sue grandi parate hanno contribuito alla grande impresa de Santa Fe. Indimenticabili le prodezze nella semifinale di andata contro l’Independiente, vero turning point della stagione dei Cardenales, e nella finale di ritorno contro l’Huracan.

Fonte: Mondofutbol.com
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Jemerson (Atletico Mineiro) – Sicuramente uno dei difensori brasiliani emergenti più interessanti. La più che positiva stagione dell’Atletico Mineiro ha messo in luce questo massiccio centrale bahiano di 23 anni, leader del gioco aereo e sempre sul pezzo negli uno contro uno. Potrebbe diventare interessante anche in ottica mercato nel prossimo gennaio.

Fonte: touchlinetalk
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Ramiro Funes Mori (River Plate) – Una Copa Libertadores a livelli altissimi gli ha spalancato le porte dell’Europa consentendogli di entrare nel grande calcio dalla porta principale, la Premier League. Cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni sia nel profilo tecnico che in quello caratteriale, ha lasciato un vuoto incolmabile nella difesa del River Plate dopo il suo passaggio all’Everton in estate.

Fonte: Picabarra.com
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Levyn Balanta (Independiente Santa Fe) – A differenza del suo omonimo Eder Alvarez che ha un grande appeal in Europa ma scarseggia per rendimento, il terzino mancino del Santa Fe ha dominato la scena nell’ultima Copa Sudamericana. Dotato sia tecnicamente che atleticamente e ancora sufficientemente giovane per reclamare una chance nel calcio europeo, rischia di entrare nel giro della nazionale colombiana.

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Fonte: Diaadia.com
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Carlos Sanchez (River Plate) – Il candidato principale al Rey de América 2015, il pallone d’oro sudamericano, viene da due semestri di grande calcio. Tecnica, carattere e inserimenti per la vera anima del River Plate campione del Sudamerica, ultimo a mollare anche nei periodi bui successivi al successo continentale. Ormai è un punto fisso ance per l’Uruguay di Tabarez ma purtroppo per il calcio europeo ha già firmato un contratto importante con il Monterrey, ambiziosa realtà messicana.

Fonte: Espn Brasile
Fonte: Espn Brasile
Elias (Corinthians) – Difficile spiegarsi come mai un giocatore del genere a 30 anni compiuti non abbia ancora avuto la sua chance nel calcio europeo. Classico 5 alla brasiliana dotato di una tecnica notevole esaltata da passaggi in verticale che hanno pochi eguali in giro per il mondo. Dunga si è accorto di lui anche per la preziosa mole di gol di questo campionato, bottino non richiesto ad un centrocampista di impostazione, e lo schiera speso titolare per provare rilanciare la Seleçao.

Fonte: New.d24am.com
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Jadson (Corinthians) – L’altro pilastro del Corinthians campione del Brasile è Jadson. In Europa ha detto la sua solo con la maglia dello Shakhtar e quest’anno ha trovato forse la sua migliore annata di sempre. Lesto, ambizioso, dribblomane, una vera delizia per chi ama il calcio spettacolare. La sua prossima sfida è il calcio cinese dove partirà dalla Serie B per provare a dare il via al sogno del Tianjin, ricchissima squadra pronta ad emergere.

Fonte: Bucket1.clanacion.com.ar
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Lodeiro (Boca Juniors) – Totalmente rigenerato dalla cura Arruabarrena. Nel 4-3-1-2 del Boca trova il suo perfetto habitat dietro le punte e il suo gioco in verticale abbinato ad un romantico tocco del pallone ha fatto letteralmente innamorare il tifo della Bombonera soprattutto dopo il gol che ha deciso il Superclasico al Monumental. La sua semifinale di Copa Argentina contro il Lanus rappresenta tutto ciò che dev fare un 10 in un capo di calcio.

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Fonte: Padre y Decano
Fonte: Padre y Decano
Diego Forlan (Peñarol) – Doveva tornare, lo ha fatto per amore. La storia tra lui ed il Peñarol non poteva terminare senza un ultimo valzer: inutile dire che con la maglia del Manya ha ritrovato gli stimoli, l’ambizione e i gol che scarseggiavano nelle esperienza post Atletico Madrid. Riesce a trascinare una squadra piuttosto in là con l’età all’ennesimo titolo e adesso vuole giocasi il tutor tuoi nell’ultima Copa Libertadores della propria carriera da calciatore.

Fonte: Espn
Fonte: Espn
Carlos Tevez (Boca Juniors) – Meravigliosamente capace di calarsi nell’identità e nella mentalità della propria gente, un campione del popolo amato e rispettato dai milioni di tifosi che lo hanno visto dominare il palcoscenico argentino in questo secondo semestre del 2016. Dal punto di vista tecnico non ha bisogno di presentazioni; dopo aver vinto campionato e Copa Argentina può adesso coronare il sogno di riportare la Copa Libertadores al Boca che manca dal 2007.

Fonte: diarioregistrado.com
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Gustavo Bou (Racing) – Se la seconda parte di stagione è stata dominata dal profilo di Tevez, il prologo del 2015 ha avuto come copertina la rivincita di Gustavo Bou. Scartato dal River Plate si è riscattato con la maglia del Racing dove ha vinto la classifica marcatori della Copa Libertadores formando una coppia gol letale assieme al Principe Milito. L’arrivo al Cilindro di un veterano del gol come Lisandro Lopez sembra aprire le porte ad un suo approdo in Europa dove il Deportivo La Coruña sembra la squadra maggiormente interessata. Forte in campo e generoso anche dal punto di vista umano visto il suo aiuto in prima persona portato a famiglia e conterranei dopo la violenta alluvione che ha colpito la città di Concordia

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