Foto: Foggiacalcio1920.it

Antonio Vacca era già salito alla ribalta della cronaca per le frasi poco carine, per usare un eufemismo, rivolte alle donne di Benevento dopo il match tra la Strega e il “suo” Foggia, giocato da ex in un momento particolare del campionato del Girone C di Lega Pro. Un insulto sessista che aveva diviso la critica, tra chi lo commentava in maniera divertita e chi invece ne rimaneva scandalizzato. Oggi il calciatore del Foggia torna a far parlare di sé, dal campo. Ieri si è giocata Foggia-Cittadella, terminata 4-1 per i satanelli e valida per la finale d’andata della Coppa Italia Lega Pro. Sul 4-1 il portiere del Foggia, Narciso, è stato espulso per un fallo di mano fuori dall’area di rigore che ha interrotto un’azione pericolosa. In porta, con la maglia al rovescio, c’è andato proprio Vacca.

Ma non è tutto. Il calciatore rossonero ha prima deviato una punizione calciata benissimo sul palo con una prodezza in tuffo e poi ha sventato un altro pericolo salvando la situazione in uscita bassa. Antonio Vacca, mediano con una certa propensione nel recupero palla e amato dai tifosi per la grinta e per le proprie uscite fuori dal campo, dove è sempre sincero e senza peli sulla lingua, ha mostrato di sapersi adattare alla situazione. Si è improvvisato portiere, ha salvato il risultato e può essere definito, a ragione, l’eroe di Coppa del Foggia. E non c’è bisogno di chiedere a nessuno, né tanto meno alle donne di Benevento, se sa fare anche il portiere.

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