Quasi 48 ore dopo la serie di attentati che hanno messo a ferro e fuoco Parigi tornano interrogativi, rivendicazioni da parte dello “Stato islamico” (o Isis), riflessioni, passaporti falsi e indagini dei servizi segreti. Rimane probabilmente la matrice religiosa come sfondo a una serie di attentati paurosi, che hanno coinvolto anche lo Stade de France, dove la nazionale transalpina stava giocando contro i campioni del mondo della Germania. A essere colpita è stata la Francia, il paese dell’Europa occidentale con il più alto numero di fedeli musulmani, un numero che oscilla (secondo le statistiche del ministero dell’interno francese) tra il 5 % e il 10 %. Sono tanti anche tra i calciatori francesi coloro che hanno abbracciato l’Islam. Tra i calciatori in attività ricordiamo Abou Diaby (Marsiglia), Frank Ribery, Karim Benzema, Samir Nasri, Sakho. Figurano anche calciatori che hanno giocato (o giocano) in Italia: la stella della Juventus Paul Pogba, l’ex bianconero Momo Sissoko, gli ex campioni del mondo e d’Europa Lilian Thuram e Zinedine Zidane, e il centrocampista ex Juve e Fiorentina Momo Sissoko. Su twitter spopola tra i credenti islamici l’hashtag #notinmyname (traduzione: non in mio nome), per ribadire come il fondamentalismo religioso e il terrorismo siano realtà scollegate dalla stragrande maggioranza di credenti e fedeli all’islamismo.

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