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L’idolo di ogni giovane portiere italiano non può che essere Gigi Buffon. Pisseri non fa eccezione, “Oggi magari appare meno spavaldo, rischia meno in virtù dell’esperienza. Tuttavia per me da 20 anni rappresenta semplicemente il portiere più forte del mondo!”. Ma oltre ai cliché, ai patriottismi, ai Gigi è sempre Gigi, Matteo ha ulteriori motivi per sostenerlo. Per esempio è nato a Parma, nella città che ha cresciuto e lanciato l’estremo difensore della nostra Nazionale. È un vero tifoso Parmense, ed anche lui ha effettuato la consueta trafila nelle giovanili dei Ducali. Per di più i due hanno una conoscenza in comune. Quale? Ermes Fulgoni. Probabilmente il nome vi dirà poco o nulla, eppure si tratta di un preparatore dotato di un incredibile fiuto per i talenti. Ha scoperto Buffon quando ancora ci credevano in pochi, ha lanciato Sirigu, Pegolo, Silvestri,… e proprio Pisseri. “Ci sentiamo spesso, mi dispensa consigli. Lo devo ringraziare, è lui che mi ha spinto a fare il portiere, a me piaceva anche fare l’attaccante. A Parma ha praticamente istituito una scuola, è una persona capace, con l’entusiasmo di un ragazzino ed una voglia di fare da professionista di primo livello”.
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Diverse somiglianze quindi, tanti punti di contatto, Buffon anche iniziò fuori dai pali ma nacque centrocampista. A distinguerli finora sono le rispettive carriere. L’attuale numero 1 bianconero si ritrovò ad esordire in A nel 1995 a 17 anni sicuramente per bravura ma anche in coincidenza di alcune situazioni favorevoli. Era solamente il terzo portiere, Bucci era infortunato e il secondo Nista non attraversava un gran periodo di forma. Giusto quindi premiare un giovane, lanciarlo senza timori nel calcio che conta, per un impatto che si rivelò devastante. Ora è facile parlare è vero, quell’esordio avrebbe potuto essere diverso, ma forse anche Pisseri avrebbe potuto viverne uno almeno simile. “Avevo quasi 17 anni, giocavo in Primavera ma ero nel giro della prima squadra. Avrei dovuto fare il terzo, Guidolin mi teneva in grande considerazione. Mi colpì però un’infiammazione al tendine rotuleo. Fu curata male, me la portai dietro un anno e mezzo. Rimasi fermo, saltai due anni importanti”.

Le storie purtroppo non si fanno né con i se né con i ma. Il recupero fu lento e difficile, i Crociati erano incerti se riconfermarlo o meno. In un torneo di fine anno però il Renate (Lega Pro Seconda Divisione) lo nota e decide di acquistarlo in comproprietà per la stagione 2011-12. In Brianza il classe ’91 vive un’annata straordinaria: 38 gol subiti in 33 presenze che gli valgono il premio Cestani (indetto dalla Gazzetta) come miglior giovane dell’intera Lega Pro (davanti a gente come Zaza, Sportiello, Inglese, Brignoli, Zigoni, Fischnaller e Fossati). Il Parma in estate lo riscatta senza esitazioni facendogli firmare un quinquiennale. Pisseri però non può più accontentarsi di fare il terzo, ha bisogno di continuità per proseguire il proprio percorso di crescita. Ciccio Cozza lo chiama al Catanzaro, in Prima Divisione, “Feci un buon campionato, anche se non ho reso al massimo a causa di qualche guaio muscolare di troppo“. Poi nel 2013-14 viene spedito in prestito al Gubbio, “Altra bella stagione. Del Parma eravamo in 18, i due club erano reduci dall’affiliazione“. L’anno successivo i Ducali provano nuovamente a girarlo ad una loro recente affiliata: il Nova Gorica. “Volevano mandarmi a tutti i costi in Slovenia con la scusa dei preliminari di Europa League. Io cercavo una B, volevo una visibilità importante. A Parma iniziavano già a non pagare, a seguire esclusivamente i propri interessi“. Alla fine l’ebbe vinta, passò a titolo temporaneo alla Juve Stabia. Stagione stratosferica, ricca di soddisfazioni, parate sensazionali, media voto superlativa. Un’unica cocente delusione: quel gol regolare siglato al 119′ nel quarto di finale playoff contro il Bassano perso poi ai rigori.
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Quest’estate poi ecco il fallimento degli emiliani. Matteo viene svincolato e prontamente contattato da ambo le cordate in caso di Serie B. I debiti però sono ingenti e così il portiere classe ’91 risponde alla chiamata della Ternana. “Ho firmato per un solo anno, per me era un’opportunità importante, sono andato per giocarmi il posto da titolare. Una volta però arrivato in Umbria, il 7 agosto, mi sono accorto che si stavano muovendo anche in altre direzioni. Hanno fatto le loro scelte, quando ho capito che non avrei avuto spazio ci siamo accordati su un trasferimento in prestito e a fine agosto sono passato al Monopoli. Dopo un inizio eccellente, sabato Pisseri è definitivamente entrato nel cuore dei tifosi monopolitani per aver trascinato i suoi compagni alla vittoria nel derby contro il Foggia disputato al Pino Zaccheria. Una gara vinta per 2 reti a 0 dagli ospiti, contrassegnata da due rigori neutralizzati in una maniera stilisticamente perfetta ai danni dei due fuoriclasse foggiani.
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“Sono contentissimo, parare due rigori in una gara, a due giocatori che potrebbero giocare tranquillamente in B come Sarno e Iemmello, fa davvero piacere. Abbiamo fermato una corazzata”. Matteo i rigori li para spesso, ma sono soprattutto i tanti interventi superlativi a destare particolare attenzione, probabilmente ancora troppo poca. Il ragazzo ha doti importanti, “Mi piace uscire dai pali, a volte troppo, dicono che sia un portiere reattivo”. Una reattività che gli viene dal beach volley: “Sono stato campione di pallavolo under 14, mio fratello è stato campione under 18, 19 e 21 di beach volley, anch’io ci gioco spesso, mi ha aiutato molto. Ci si diverte, ci si tuffa, si allena la coordinazione, il tempo di presa del pallone”. Matteo, che compirà 24 anni domani, ha un sogno, quello ovviamente di arrivare in A, magari con la squadra del proprio cuore. Parla da tifoso: “In estate non se ne è fatto nulla anche per la regola degli under, ma per il Parma sarei disposto anche a scendere di categoria. Lo scorso anno è stato toccato il fondo ma già da un po’ le cose non andavano, non si valorizzavano più i giovani, si acquistavano giocatori solo per interessi economici, una situazione spiacevole. Ora però sono arrivate persone oneste, vere, dobbiamo stare tranquilli, torneremo più forti di prima”.

Ma Pisseri non ha rimpianti, quell’infortunio al ginocchio lo ha fatto crescere come uomo, “Mi è servito come esperienza. Nulla è scontato nella vita, dobbiamo sempre ringraziare Dio per tutto ciò che abbiamo, renderci conto principalmente di tutte le meraviglie che abbiamo nella nostra vita”. A Monopoli sta davvero bene, “Un ambiente fantastico, stimolante al punto giusto. Una società ben strutturata, il nostro obiettivo primario è la salvezza, anche se c’è un po’ di rammarico, se non avessimo buttato via 4 punti al 92′ ora saremmo in piena zona play off. Dobbiamo rimanere sempre concentrati, è un campionato davvero molto equilibrato”.

Abbiamo conosciuto un ragazzo tranquillo, timido, risoluto e giudizioso. Una maturità che gli viene proprio dal suo ruolo, “Fare il portiere può farti maturare tanto, sei sempre solo, i meriti te li prendi ma tutti sono sempre pronti ad additarti qualunque errore, a vedere se hai sbagliato. È un ruolo che ti forma come persona, caratterialmente, devi esserci portato, devi essere dicono un po’ matto, nel senso buono del termine”. A noi sembra tutto fuorché matto, Matteo è un ragazzo con la testa sulle spalle, sicuro di sé, gli auguriamo dunque di disputare una grande stagione in Puglia e di coronare presto il proprio sogno.

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