Qualsiasi sia il modulo col quale si giochi al gioco più bello del mondo, la nazione o l’obiettivo, c’è una ruolo che non può mai rimanere scoperto in mezzo al campo, ed è quello del mediano. Il calcio italiano, quello del catenaccio, del “palla lunga e pedalare” e del “tutti dietro la linea della palla”, sicuramente ha costruito la sua fortuna grazie al ruolo del mediano. Il mediano-simbolo è Lele Oriali, popolare mediano di Fiorentina e Inter che ha visto l’apice negli anni ’80.

Nel mondo il mediano ha un ruolo di preminenza, e in ogni team vincente che si rispetti, dal Siviglia di Emery campione dell’Europa League, al Chile corsaro dell’estate scorsa, la differenza l’ha fatta l’equilibrio del loro gioco, fatto di mediani duttili come Medel e Krychowiak, che all’occorrenza hanno anche dovuto ripiegare in difesa, per serrare le fila prima, e alzare le rispettive coppe poi.

Vediamo chi sono e dove giocano quelli che la professione di mediano l’hanno presa cosi sul serio da cambiare ruolo, fare sacrifici e far vincere le loro squadre col loro sacrificio.

1) Mark Noble: 28 anni, nazionalità inglese, capitano e bandiera dei martelli del West-ham, ha costruito la sua carriera ad Upton Park, guidando la squadra anche in Championship, per liderarla in questa Premier, che complice un Payet straordinario, porterà il West Ham probabilmente a disputare la premier la prossima stagione.

2) N’Golo Kante: 24 anni, franco-maliano, trottola del Leicester, impegnato tra poche ora a rispondere alla vittoria di ieri del Totthenham contro il Newcastle di Benitez. Di lui Ranieri ha detto: “Si sveglia tutte le mattine all’alba e corre 5 km prima di fare l’allenamento con la squadra solo perchè in gioventù gli hanno detto più volte di lasciar perdere con il calcio”.

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“Vorrei una squadra con 10 Medel e un Messi, perchè il cileno è troppo intelligente in campo e non molla mai”, se non è una dichiarazione d’amore questa cosa lo può essere?

3) Grzegorz Krychowiak: 26 anni, cresciuto calcisticamente nel Bordeaux, nasce difensore centrale dai piedi fini e fisico da rugbysta, queste le sue fortune, che ne hanno favorito l’avanzamento in mezzo al campo. A furia di difendere e mazzolare, si ritrova con una EL sollevata alla prima stagione importante, nella finale dell’anno scorso a Varsavia tra Siviglia e Dnipro.

4) William Carvalho: 23 anni, stellina portoghese e compagno di squadra di Aquilani allo Sporting, sta guidando i bianco verdi di Lisbona ad una corsa di campioni di Portogallo inaspettata a inizio anno. Cartellino sopra i 25 milioni di euro e futuro assicurato, non vediamo l’ora di vederlo meglio ai prossimi europei.

5) Gary Medel: 28 anni, mediano, difensore centrale, estremo di sinistra di una difesa a tre, simbolo del Chile campione in patria nell’ultima Copa America contro Messi e i suoi e autori si una prova da capopopolo per tutta la competizione.
Conosciuto anche come “el Pitbull”, voluto fortissimamente da Mazzarri, dopo l’esonero del tecnico di San Vincenzo e l’arrivo di Mancini ha sofferto un po’ all’inter, prima di diventarne il simbolo di lotta e coraggio e il grimaldello dell’equilibrio in ogni occasione. Al centro di intrecci di mercato l’estate scorsa, non pare intenzionato a mollare la causa dei nerazzurri per nessun motivo. Mancini sul suo conto: “Vorrei una squadra con 10 Medel e un Messi, perchè il cileno è troppo intelligente in campo e non molla mai”, se non è una dichiarazione d’amore questa cosa lo può essere?