‘Meglio Pogba che 100 milioni’. È il pensiero di Massimiliano Allegri che, da allenatore della Juventus, rifiuterebbe l’ipotetica e fantasmagorica offerta per il suo numero 10. Ben diversa, a tal proposito, sarebbe la posizione della società bianconera, che con un guadagno simile coprirebbe non solo gli investimenti di un’intera sessione di mercato, ma si garantirebbe anche un ottimo margine di spesa per le prossime stagioni. Eppure, non stati rari i casi in cui i club di Serie A hanno preferito fare delle scelte legate al prestigio o, se vogliamo, all’attaccamento per un singolo giocatore, piuttosto che ad un guadagno, effettivo ed immediato. La redazione di Blog di Calcio ha selezionato 10 casi di rinunce ad affari praticamente fatti, per questi e numerosi altri motivi.

1. Signori (Lazio-Parma): Il mancato passaggio di Beppe Signori dalla Lazio al Parma di Calisto Tanzi, nella lontana estate del 1995, fu causato da una vera e propria sommossa popolare da parte dei tifosi biancocelesti. Cragnotti dovette così rinunciare a 25 miliardi delle vecchie lire a causa dell’inevitabile arenarsi dell’affare.

2. Batistuta (Fiorentina-Parma): Sempre nell’estate del 1995, l’allora presidente della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori, rinunciò ad una considerevole offerta del Parma (35 miliardi circa) per Gabriel Omar Batistuta. L’attaccante argentino, idolo della Curva Fiesole, rimase a Firenze fino al 2000, anno in cui si trasferì alla Roma per 70 miliardi di lire.

3. Kakà (Milan-Manchester City): L’affetto della tifoseria rossonera per il trequartista brasiliano, insieme alla grande disponibilità mostrata dal Milan nel lasciare al giocatore la scelta finale sul proprio futuro, furono i fattori determinanti del mancato trasferimento di Kakà al Manchester City. Nel gennaio 2009, Berlusconi dovette rinunciare a più di 100 milioni, per poi incassarne 65 appena qualche mese dopo. Kakà passerà infatti al Real Madrid nell’estate dello stesso anno.

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4. Maicon (Inter-Real Madrid): L’Inter del post-Triplete aveva il compito di difendere il proprio parco giocatori dagli assalti dei maggiori club europei. Tra questi, il Real Madrid fece un’offerta di 25 milioni ai nerazzurri, prontamente respinta da Moratti.

5. Milito (Inter-PSG): Nell’estate del 2011, il PSG cercava rinforzi per affermarsi a livello internazionale. L’offerta per Milito era autentica e concreta, ma ‘El Principe’ preferì continuare a vestire i colori nerazzurri.

6. Pato (Milan-PSG): Gli oltre 28 milioni di euro offerti dal PSG, nel gennaio 2012, per il ‘Papero’ rossonero avrebbero permesso al Milan di acquistare Tevez dal Manchester City per la stessa cifra. Sfortunatamente per Galliani e, più in generale, per i colori del Diavolo, l’affare saltò quando era sul punto di andare in porto. Berlusconi, col suo diniego, face naufragare la trattativa.

7. El Shaarawy (Milan-Anzhi): Nell’estate successiva alla sua consacrazione in Serie A, El Shaarawy dovette tener duro per rimanere al Milan. Al termine di un mercato convulso, nel quale era emersa la volontà da parte del club di cedere il classe ’92, Galliani dichiarò di aver ricevuto un’offerta dall’Anzhi. Una delle società più ricche del calcio russo era quindi determinata ad acquistare il giocatore che, per tutta risposta, decise di restare a Milanello.

8. Vucinic-Guarin (scambio Juventus-Inter): Quanto potesse essere vantaggioso lo scambio per l’una o per l’altra squadra non è dato sapere. È certo invece che il mancato affare tra Juventus e Inter creò non poche polemiche tra i due club.

9. Luiz Adriano (Milan- Jiangsu Suning): Tra un paio di voli e qualche foto, l’affare in entrata per il Milan, nell’ultimo mercato di gennaio, è sfumato clamorosamente per motivi apparentemente sconosciuti. I rossoneri sarebbero stati più che disponibili a concludere una trattativa vantaggiosa: non si è potuto dire lo stesso per il giocatore brasiliano.

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10. Gabbiadini (Napoli-Wolfsburg): Nell’ultima sessione di mercato, De Laurentiis ha voluto trattenere il suo bomber ‘di scorta’. È stato lo stesso agente di Gabbiadini a confermare la trattativa con il Wolfsburg: il club tedesco aveva offerto 25 milioni di euro per il cartellino dell’attaccante azzurro.