Foto: Riccardo Saponara

Il Milan di Brocchi, così come quello dell’ex allenatore Sinisa Mihajlovic, stenta a decollare nonostante le rosee aspettative di inizio stagione. E in un clima rovente da “tutti contro tutti“ come quello che si respira a Milanello, trovare il bandolo della matassa per poter sbloccare la situazione sembra utopia. Eppure tanti sono stati i giocatori dal buon potenziale passati per le mani del club, tutti però esplosi altrove. Ed oggi molti di loro sarebbero utili per la rinascita del diavolo incerottato.

Pierre-Emerick Aubameyang
Il suo nome pesa come un macigno nei piani alti di Casa Milan. Portato in lustro per anni, sfoderato in più di un triangolare estivo come un giocatore dal futuro assicurato, fu ceduto dal Milan al Saint Etienne per due miseri milioncini nel gennaio 2012. Una beffa se si considera che oggi quel giocatore di milioni ne vale almeno venticinque. In un Milan che non riesce più a segnare, complice il fisiologico calo di Bacca e le incognite Balotelli e Luiz Adriano, l’attaccante del Gabon servirebbe eccome.

Stephan El Shaarawy
Tra i nomi citati è senza dubbio l’unico su cui Mihajlovic ha molte responsabilità. Tornato dall’infruttuoso prestito al Monaco, al Milan, dove evidentemente erano ancora scottati dall’affaire Cerci, non hanno fatto molto per trattenerlo. È bastato Spalletti ed una promessa di pagherò per convincere il tecnico serbo e Galliani a privarsi del giocatore, un tempo figlio prediletto. A Roma il faraone è rinato, e nella Milano sponda rossonera, continuano a mangiarsi le mani.

Riccardo Saponara
Arrivato al Milan fu incoronato niente meno che dall’ad Adriano Galliani come il nuovo Kaka. Ed effettivamente Galliani ci aveva visto giusto, se non fosse per il fatto che la sua consacrazione Saponara l’abbia ottenuta dopo essere andato via dal Milan, in seguito ad una parentesi tutt’altro che positiva tra infortuni e panchine. Ora il giocatore è seguito dalla Juventus e in molti credono possa ripetersi la vicenda Pirlo, seppur con qualche differenza dovuta da tempi e modi.

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Matteo Darmian
Cresciuto nelle giovanili rossonere, ceduto per un tozzo d pane (quasi un milione) al Palermo. Da quel momento la carriera del terzino è andata crescendo, finendo col vestire prima la maglia del Torino (per esserne una pedina fondamentale) e poi quella del Manchester United, che per lui ha speso ben 18 milioni. Al Milan oggi ci sono Abate, De Sciglio ed il promettente Calabria ma possedere una freccia come il giocatore nato a Legnano non sarebbe stato affatto male per Mihajlovic.

Francesco Acerbi
La sua esperienza al Milan fu breve e disastrosa ed in un certo senso il fatto che i rossoneri vollero privarsi di lui il più in fretta possibile è in parte giustificato. Fatto sta che dopo alcune vicende personali che lo hanno tenuto lontano dai campi di gioco il difensore ha finalmente ritrovato le certezze che gli valsero il passaggio dal Chievo al Milan.

Alberto Paloschi
Da nuovo Inzaghi a scarto, seppur dopo un lungo tiro e molla, fatto di molteplici prestiti al Chievo. Dopo alcuni campionati discreti è esploso in questa stagione, tanto da essere addirittura cercato ed acquistato dalla Premier League. Sarebbe stato sicuramente più utile sul campo e meno ingombrante sul monte ingaggi di un certo Balotelli.