Italian Soccer friendly match - Monza vs Milan - Monza - Stadio Brianteo - 08/10/2015 Kevin-Prince Boateng - Italian Soccer friendly match - Monza vs Milan - fotografo: Fabrizio Forte

La notizia era nell’aria. K.P. Boateng tornerà a giocare nel Milan, dopo aver rescisso con lo Schalke 04, sempre che non ci siano improbabili quanto inaspettati problemi con la società di Gelsenkirchen. Il benestare all’operazione, la prima della nuova sessione di mercato, viene in ultima battuta da Mihajlovic, che ha ormai rinunciato a concedere ulteriori possibilità al giapponese Keisuke Honda. Il 10, si dice, passerà quindi dalle spalle del biondo trequartista a quelle più robuste del ghanese.

Dietro il ritorno di Boateng si nascondono però alcune contraddizioni, non proprio di buon auspicio, che risultano impossibili da sottoporre a critica. La prima, vecchia almeno quanto il gioco del calcio, riguarda la scarsa efficacia e la poca fortuna dei cosiddetti “cavalli di ritorno”. Quasi nessuno ha fatto bene in tal senso, e la storia recente rossonera, che passa da Gullit a Shevchenko fino ad arrivare a Kakà, lo dimostra.

In seconda battuta, non si possono fare delle considerazioni su quello che potrà essere il mercato del Milan di gennaio se il primo colpo dovesse essere davvero Boateng. Se in estate si è parlato di giocatori del calibro di Arda Turan, Soriano e Marko Pjaca e fino a poco tempo fa si faceva il nome del talentuoso Calhanoglu del Bayer Leverkusen, adesso, per coprire il ruolo di centrocampista dalle spiccate doti offensive, si cerca di ingaggiare nuovamente il calciatore africano. Tutto questo fa emergere almeno altre due valutazioni: la dirigenza rossonera non partorisce idee molto originali -soprattutto negli ultimi anni- e il Milan non ha la disponibilità economica per provare a migliorare, in modo sostanziale, la qualità della propria rosa.

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Insomma, il ritorno di Kevin-Prince Boateng, se da alcuni può essere visto come un passo in avanti rispetto all’inconsistenza del giocatore che andrà a sostituire (Honda), da altri non può che essere criticato come due passi indietro rispetto all’idea di squadra immaginata in estate. Di quell’undici da sogno non rimane che il risveglio, mentre i milioni di Mr. Bee sembrano anch’essi essersi volatilizzati, esattamente come tutto il resto.