Quando fa gol e il Napoli vola, non c’è nulla da eccepire. Se, al contrario, non appare sul tabellino dei marcatori le possibilità di vittoria del Napoli precipitano. L’Higuain-dipendenza può essere considerata un punto di forza solo nel momento in cui il bomber argentino appare in gran forma, perché le sue prestazioni cambiano radicalmente, e in positivo, le sorti della squadra. Dire che questa stessa correlazione risulti uno dei pochi punti deboli del Napoli di questa stagione è tesi altrettanto valida. Insomma, Higuain produce un effetto uguale e contrario sul buon andamento del Napoli. Lo stesso Sarri lo ha ammesso più di una volta, senza esplicitare quello che è il lato oscuro della medaglia.

In 9 partite di campionato, l’astinenza del ‘Pipita’ ha fatto registrare per gli azzurri uno score da squadra ‘normale’: solo due vittorie, con il Torino in casa e con il Milan nella partita d’andata, due sconfitte, con Sassuolo e Juventus, e ben cinque pareggi, di cui tre per 0 a 0. Quest’ultimo dato fa riflettere. Il peso dell’attacco del Napoli, infatti, è poggiato quasi interamente sulle spalle dell’argentino.

In Europa League, il dato si affievolisce. Il Napoli, soprattutto nella prima parte della competizione sa di dover rinunciare ai titolarissimi e, in virtù di questo, realizza tanti gol tramite l’esaltazione del gioco di squadra. Higuain viene utilizzato col contagocce e i panchinari, come Gabbiadini, fanno il possibile per non farlo rimpiangere. Nella partita col Villareal, tuttavia, la costante negativa si è ripetuta. L’attaccante argentino, subentrato nella ripresa, non ha indirizzato la gara a favore della squadra partenopea, uscita sconfitta dal ‘El Madrigal’ per effetto della rete di Suarez.

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Riuscirà Sarri, qualunque possa essere in futuro il rendimento di Higuain, a rilanciare le aspirazioni del Napoli per questo finale di stagione?