Foto: Giampiero Ventura, Dino Panato/Getty Images Europe

Nel pomeriggio di ieri il numero uno della FIGC Carlo Tavecchio ha finalmente tolto il veto sul dopo-Conte. Le redini della Nazionale saranno afferrate dall’ex allenatore di Bari e Torino, Giampiero Ventura. Il tecnico ligure ha firmato un contratto che lo vedrà legato all’azzurro fino ai Mondiali del 2018, percependo 1,3 milioni a stagione. Blogdicalcio.it vi guida alla scoperta dei 5 motivi per cui Ventura farà sicuramente bene alla guida della Nazionale.

#1 Nessun trofeo all’attivo
Provocatoriamente è questo il primo vero, valido motivo per cui Giampiero Ventura rappresenta la scelta ideale per il futuro della Nazionale maggiore. Per vincere essere allenatori pluridecorati serve a poco, quasi a nulla. Probabilmente il fatto che ad oggi non abbia ancora agguantato nessun titolo potrebbe conferirgli i giusti stimoli per rendere al cento per centro nella nuova veste di commissario tecnico. Ve lo immaginate se il primo trofeo di un “non vincente” come lui fosse il Mondiale di Russia 2018? Sarebbe una libidine per uno soprannominato mister libidine.

#2 Valorizzatore e meritocratico
Uno dei luoghi comuni più recenti della storia del calcio italiano riguarda l’assenza di fenomeni. Ma il fatto che questi non ci siano, non significa che non li si debba coltivare. Non dimentichiamo che Ventura è riuscito a rivitalizzare Immobile e a lanciare definitivamente Belotti, giusto per citarne alcuni. Dunque chi, in quel ruolo, farebbe meglio di lui? In carriera ha mostrato come uno dei principi fondamentali da lui adottati nella scelta dei giocatori sia la meritocrazia. Chi suda, gioca, altrimenti resta a casa. Non è più il tempo dei nomi altisonanti. Per vincere serve altro.

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#3 Un passato di tutto rispetto
Ad oggi la sua bacheca sarà anche vuota, ma ha sempre ottenuto ottimi risultati in relazione all’artiglieria messagli a disposizione. Le ultime imprese hanno riguardato il Lecce, con cui in due anni passò dalla C1 alla Serie A, le promozioni nella massima serie con Pisa e Cagliari e la rinascita del Torino, portato dalla cadetteria alla A, passando per l’Europa League e la storica vittoria al San Mames contro l’Atletico Bilbao. Anche se a modo suo, la storia l’ha scritta anche lui.

#4 Come gioca Ventura!
Uno dei marchi di fabbrica delle squadre di Ventura è sempre stato il bel calcio, nonostante abbia allenato pochi giocatori di spessore. Tra le sue caratteristiche un gioco spiccatamente offensivo (chi può dimenticarsi del 4-2-4) ed un gioco di squadra degno dei migliori coreografi. Non dimentichiamo la duttilità. Difesa a 4, o a 3 elementi fa poca differenza, tutto dipende dalle squadre che si affrontano e dai giocatori a disposizione.

#5 Buoni rapporti con la Serie A
È un tecnico ben visto da tutti. Ovunque sia andato ha sempre lasciato un buon ricordo a dirigenti e a tifosi. In un periodo così delicato per il calcio italiano, poter contare su un commissario tecnico senza ruggini e in grado di ottenere il massimo nelle relazioni diplomatiche con i club di Serie A non è affatto poco. Si chieda ad Antonio Conte, che in due anni ne ha viste di cotte e di crude.