Per Maurizio Sarri, tecnico del Napoli che al termine della partita di Coppa Italia contro l’Inter aveva offeso Roberto Mancini dandogli del “frocio” non sono finiti i guai, nemmeno quelli giudiziari. L’allenatore partenopeo è stato querelato dalla Democrazia Cristiana, partito politico che lamenta offese nel post-partita davanti ai microfoni di Rai Sport. Quando il giornalista della Rai ha chiesto a Sarri cosa avesse detto a Mancini la risposta, chiaramente ironica, del tecnico è stata la seguente: “Gli ho detto il primo insulto che mi è venuto in mente, gli avrei potuto dire anche democristiano.

Parole che non sono piaciute a Giuseppe Alessi, segretario provinciale della Democrazia Cristiana Nuova di Palermo, che ha querelato il tecnico toscano. Il punto sulle idee politiche di Sarri era già venuto fuori quando si era parlato di un interessamento del Milan, con Berlusconi contrario all’arrivo del tecnico perché ritenuto “comunista”. Sicuramente quelle parole sono da interpretarsi come il tentativo ironico di sdrammatizzare una situazione già tesa, e come della facile ironia da parte di un uomo di Sinistra sul termine “democristiano”. E probabilmente, Sarri, nemmeno sapeva che ad oggi esiste ancora la Democrazia Cristiana. O meglio, quello che ne è rimasto.

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