Non è questo il derby di Torino. Non è quello che piace a noi. Sarà che se penso al derby di Torino penso in maniera quasi involontaria, ma sottolineo il quasi, al Delle Alpi, a Maspero, alle corna di Maresca e Ferrante, alle curve piene e alle radioline. Sarà anche un romanticismo da ultimo stadio, in tutti i sensi, che ormai non premia più. E che non dovrebbe appartenere alle nuove generazioni. Il derby di Torino aveva due curve, una contrapposta all’altra. Ed era per entrambe le squadre una partita giocata in casa. Forse la spettacolarità del derby risiede proprio qui.

La casa comune, le curve che cantano. Sono un ricordo. Oggi si giocherà allo Juventus Stadium, e i tifosi del Toro saranno nel settore ospiti. Come accade ogni settimana per le tifoserie avversarie, indipendentemente da dove provengono. E i tifosi del Toro avranno gli stessi biglietti che hanno avuto quelli del Monchengladbach. E saranno ospiti in un derby, sotto tutti i punti di vista. Al ritorno toccherà a quelli della Juve vivere la stessa situazione. E di quei derby con gli striscioni, le coreografie, le curve in festa rimane sempre meno. Per viverli, forse, conviene fare un giro per i bar di Torino, dove di storie da raccontare ce ne sono. Di derby, quelli veri. Ma non fatelo dalle 18 del Sabato pomeriggio. Vi sembrerà pazzesco, ma è l’orario del derby.

Vedi anche  Florenzi non è un pallone scagliato da 50 metri