Carpi-Sassuolo, foto: Dino Panato/Getty Images Europe

È un Sassuolo meraviglioso. Un collettivo privo di fenomeni strapagati, ma strapieno di atleti motivati e di tanti potenziali campioni. La forza di un club come quello emiliano d’altronde non può non essere questa. L’essere abili nello strappare anche alle squadre più blasonate giocatori di qualità. È stato fatto con Acerbi, Duncan, Sansone, Vrsaljko, Consigli e altri, ma limitarsi a riportare dei nomi sarebbe riduttivo per quelli che sono i veri meriti di squadra e dirigenza.

Partiamo dall’allenatore. Uno dei capisaldi del grande avvenire a cui sembra essere destinata la squadra emiliana è senza dubbio la costanza tecnica. Evidentemente l’esonero di inizio 2014 che portò all’arrivo in panchina di Malesani deve essere rimasto impresso nella mente del patron Squinzi, che in quel modo rischiò di stravolgere quanto di buono fatto negli anni prima. Ma la rinuncia durò solo 5 sconfitte e il Sassuolo tornò presto nelle mani di Eusebio di Francesco. Tecnico di scuola zemaniana, ma dotato di una razionalità che gli ha permesso negli anni di non fossilizzarsi su un gioco prettamente offensivo. In fondo un buon allenatore sa che in novanta minuti non basta segnare, ma serve anche possedere un minimo di solidità nella zona nevralgica del campo.

Il calcio totale attuato dal Sassuolo testimoniato dall'elaborato grafico realizzato da whoscored.com
Il calcio totale attuato dal Sassuolo testimoniato dall’elaborato grafico realizzato da whoscored.com

Il Sassuolo ha i muscoli di Duncan e Magnanelli, ma questo non gli impedisce di mettere in piedi un calcio totale in grado di mettere in difficoltà qualsiasi squadra, fatto di corsa e cura dei dettagli. Magnanelli è il recupera palloni per eccellenza, Sansone segnerà anche poco, ma la sua astinenza è senza dubbio compensata da un rendimento in zona assist eccezionale. Quattordici in totale, di cui 4 quelli vincenti. Poi c’è il talento di Berardi, genio e sregolatezza, costantemente in bilico tra colpi di classe e colpi di testa, ma anche lui fondamentale per il gioco del Sassuolo. Nonostante in avanti non ci sia più Simone Zaza, il Sassuolo continua a segnare, sfoderando prove collettive da 10 e lode. Se non segnano gli attaccanti ci pensano i centrocampisti, se non segnano questi ultimi ci penseranno i difensori.

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Rispetto alla passata stagione il Sassuolo ha ben dodici punti in più in classifica, ha subito dodici reti in meno e segnato 3 gol in più. E il tutto è indice di come la creatura Sassuolo non sia altro che il naturale proseguo di un progetto ambizioso studiato da tempo. E il calcio ringrazia, mentre i club più blasonati iniziano a prendere nota.