Pratica sportive tra le più odiate tra tutti i tifosi romantici di calcio, veicolare un nome commerciale di uno sponsor di maglia sull’addome dei calciatori professionisti è pratica comune nelle top 5 leghe europee.
Va da sè che in questo speciale tipo di classifica, la capacità della Premier League di produrre soldi la faccia da padrona, con ben 5/11 presenti in classifica.
Il calcio inglese per esposizione mediatica e commercializzazione globale dei diritti TV fa gola a tutte le marche globali, con una predilezione per compagnie aeree e player del settore automobilistico.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli sponsor di maglia e in quali settori operano:
A fare da contraltare a queste pratiche vi è il paradosso italiano. La Serie A non solo occupa le posizioni più basse escludendo i suoi top 4 club da questa speciale classifica, ma presenta una moltitudine di compagini non sponsorizzate, come Roma e Lazio, Genoa ecc. e questo accade non per una coraggiosa scelta aziendale, ma per mancata attrattività da parte di queste realtà rispetto agli sponsor.
La nota positiva di questo articolo è il Sassuolo. La società che fa capo al presidente Squinzi, ha un organigramma a “scatola cinese” ove i neroverdi sono partecipati da Mapei come azionista di riferimento e questo stesso figura sulle maglie degli emiliani. La brand awareness di Mapei, già brand internazionale, non potrà che giovarne, se domani sera Berardi e co. si qualificassero per l’Europa League a discapito del Milan, il quale ha sempre dalla sua il match-ball Tim Cup.