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Le esultanze che hanno fatto la storia del calcio degli anni ’90 implicano commozione, nostalgia, una lacrimuccia per chi ha il cuore debole. Ci hanno fatto emozionare, sognare con i propri gol e poi con quelle esultanze stravaganti, nate dalla danza di Roger Milla al mondiale di Italia ’90 e culminate in capriole, corna, trenini e aeroplanini vari. Abbiamo raccolto per voi le più belle esultanze del calcio anni ’90.

IL TRENINO DEL BARI

Nacque il 16 Ottobre del 1994. Era il Bari di Tovalieri, delle sorprese in Serie A. La grande piazza pugliese che meravigliò l’Italia, che conquistò il favore di appassionati a stampa. Quel giorno il Bari vinse a San Siro contro l’Inter, e al gol di Guerrero nacque una delle esultanze più belle del nostro calcio degli anni ’90. Guerrero, autore del gol, andò verso la bandierina, si mise carponi e nacque il trenino. Al raddoppio fece lo stesso Tovalieri. Fu marchio a fuoco di baresità, quel trenino tirato fuori all’occorrenza anche in altre occasioni e qualche volta da parte degli avversari per sfottò.

LA MAGLIA IN FACCIA DI RAVANELLI

Credit: Shaun Botterill /Allsport
Credit: Shaun Botterill /Allsport

Fabrizio Ravanelli ha esultato così sempre. Era il suo modo di esternare la gioia, l’emozione del gol: maglia in faccia e corsa disperata verso i tifosi. Esultò così anche nella finale di Champions League vinta dalla Juventus contro l’Ajax nel 1996. Calciatore che ha fatto della grinta e della velocità il proprio marchio di fabbrica, e di questa esultanza il segno inconfondibile. Quanti ricordi.

EL MATADOR SALAS

Marcelo Salas veniva chiamato El Matador per quell’inchino eseguito dopo ogni gol nei pressi della bandierina, simile a quello dei toreri. Attaccante moderno, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 giocò in River Plate, Lazio e Juventus. L’esperienza biancoceleste è da ricordare. Cavani ha ereditato – poi – soprannome e qualche esultanza, ma l’originale – da questo punto di vista – è lui. El Matador.

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FERRANTE
Ferrante
Mimava il Toro, con il gesto delle corna. L’esultanza passò alla storia per lo sfottò di Enzo Maresca, che ne riprese il gesto durante un famoso derby Torino-Juventus finito 2-2. Ma l’originale è lui. E per i tifosi del Toro ci sarà un velo di nostalgia.

LA MITRAGLIA DI BATIGOL
batistuta
“Quando segnerà sotto la curva ci fa la mitraglia” cantavano i tifosi della Roma. Gabriel Omar Batistuta esultava così, già ai tempi della Fiorentina. Marchio di fabbrica per uno dei centravanti più forti degli anni ’90 e non solo.

LA PRIMA DI ROGER MILLA

La prima vera esultanza: ai mondiali di Italia ’90 il Camerun fece innamorare mezzo mondo. Roger Milla dopo il gol andò a danzare nei pressi della bandierina, diventando l’icona dell’esultanza moderna. Non poteva mancare colui che ha inventato il gusto di esultare, di sbeffeggiare, di danzare. Tutto dopo il gol. La gioia più vecchia del mondo

LE CAPRIOLE DI ASPRILLA

 Credit: Allsport UK /Allsport
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Le capriole di Tino Asprilla, che l’attaccante crociato ha voluto rievocare il giorno del centenario del Parma per festeggiare l’ennesimo gol. Attaccante capace di far salire il livello di nostalgia dell’innamorato del calcio oltre ogni asticella ragionevole. Veloce, potente, simbolo del grande Parma che ha vinto ovunque in Europa.

L’AEROPLANINO DI MONTELLA

montella
Bomber di Sampdoria prima e Roma poi: gli anni ’90 di Vincenzo Montella sono in aeroplanino. Attaccante veloce, bravo a scattare sul filo del fuorigioco, completo. E l’esultanza sempre la stessa: in volo.