Roma-Real Madrid non sarà una gara già decisa in partenza, vediamo perché i giallorossi possono sperare nella qualificazione ai quarti di finale di Champions.

1- La spinta dell’Olimpico
Gli incubi dei tennistici 6 a 1 e 7 a 1, incassati rispettivamente lo scorso novembre a Barcellona e nell’ottobre 2014 in casa contro il Bayern di Guardiola, si ripresentano spesso durante le notti dei tifosi giallorossi. La doppia sfida con il Real fino a poco tempo fa sembrava dovesse essere l’ennesima lezione di calcio subita tuttavia sulla spinta degli ultimi risultati convincenti i tifosi sono tornati a sperare, forse ancora senza troppa convinzione, nell’impresa. In questa stagione i capitolini hanno già fermato sul pareggio i campioni del Barcellona, lo stadio Olimpico sarà senza dubbio gremito, intento a sostenere i propri beniamini.

2- L’avvicendamento sulla panchina
Ovviamente non era solo colpa di Rudi Garcia, però Luciano Spalletti, grazie ad una rosa per gran parte rivitalizzata, che si è messa pienamente a disposizione del nuovo tecnico, rappresenta il vero artefice della nuova Roma. Anche il tecnico toscano conserva nel proprio passato alcune macchioline, una su tutte, il 7 a 1 incassato all’Old Trafford nel 2007. In questa stagione invece, dopo l’avvio stentato con l’Hellas Verona e la sconfitta di misura allo Juventus Stadium, è riuscito ad ingranare la quarta conquistando 4 vittorie di fila.

3- La ritrovata vena degli attaccanti
La vera novità introdotta dalla Roma spallettiana. L’attacco è tornato a segnare e a trascinare la squadra, eppure Dzeko, anche a causa di qualche infortunio di troppo e di uno stato di forma tutt’altro che ottimale, da uomo di punta sembra essersi trasformato in alternativa di lusso. Ma il bosniaco contro il Carpi è tornato a sbloccarsi, l’attacco statico inoltre contro il Real potrebbe essere preferibile a quello rapido fatto di ali e seconde punte, un costante punto di riferimento in area non sarebbe penalizzante come nella nostra ‘chiusa’ Serie A, bensì utile alla manovra giallorossa.

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4- Le assenze del Real
Le merengues possono vantare una rosa stratosferica, tuttavia alcune assenze potrebbero avere il loro peso. In difesa ci sarà Nacho al posto dell’infortunato Varane, fuori anche Pepe mentre Marcelo non è al 100% ma dovrebbe partire comunque titolare. L’attacco resta un vero e proprio reparto d’assalto nonostante debba fare a meno delle versatilità e vivacità di Gareth Bale.

5- I precedenti
Il Real Madrid statisticamente è la squadra che ha incassato più sconfitte contro le italiane, Milan e Juventus ne sanno qualcosa. Anche la Roma, che in 8 precedenti in Champions ha racimolato questo bottino: 3 vittorie, 1 pareggio e 4 partite perse. Proprio Luciano Spalletti è stato uno dei protagonisti di 2 delle 3 imprese: parliamo del 2008, quando con un doppio 2 a 1 agli ottavi, sia in casa che al Bernabeu, superò i blancos con le reti di Pizarro, Mancini, Taddei e Vucinic. Ma c’è un’altra statistica incoraggiante: sono ben 4 i giallorossi che hanno rifilato almeno un gol alle merengues, si tratta di Totti, Pjanic, Dzeko e Keita.

6- Il mercato
Se parliamo di fatturato, è logico, non c’è storia. Eppure se andiamo a sommare gli investimenti fatti nel mercato estivo e quello invernale, lo scarto si riduce considerevolmente: agli 83 milioni messi a disposizione da Florentino Perez rispondono i 77 spesi da Sabatini.