Il suo gol mancava da sette mesi circa, esattamente dal 19 Febbraio scorso, quando Balotelli firmò la rete dell’1-0 del Liverpool contro il Besiktas. Da allora in poi, l’attaccante italiano non avrebbe più marcato una rete, almeno nelle partite ufficiali e fino a stasera. Nell’occasione, ha il merito di staccarsi dalla linea difensiva dell’Udinese e procurarsi una punizione da circa 25 metri, da un’angolazione favorevole per un piede destro. La sua esecuzione è magistrale: la palla supera la barriera seguendo una traiettoria arcuata e potente, quindi si insacca velocissima sotto l’incrocio dei pali, lasciando inerme il portiere bianconero. Balotelli non esulta, come suo solito, ma viene sommerso dai compagni e alla fine gli scappa un bel sorriso, liberatorio.

Il resto è il racconto di una partita che il Milan domina per 45 minuti e che poi rischia di pareggiare. Il 3 a 2 finale è merito dell’Udinese e demerito dei rossoneri che, pur uscendo vittoriosi dal confronto, dimostrano di aver recepito solo parzialmente il gioco desiderato dal proprio allenatore. Mihajlovic infatti, come da copione, è soddisfatto a metà; Galliani per un attimo ha rivissuto Istanbul ma, alla fine, tutti sono contenti di Balotelli. E’ lui infatti l’uomo del match. Segna un gol bellissimo e aiuta la squadra nel primo tempo, risultando decisivo nelle ammonizioni di Piris e Iturra. Nel secondo tempo, impreziosisce la sua partita sostenendo la squadra nel momento più difficile: ricava il massimo da ogni pallone e i compagni si appoggiano costantemente a lui per guadagnare campo e minuti fondamentali. Riesce quindi a non farsi innervosire dai calci ricevuti dagli avversari e a portare la sua squadra alla vittoria.

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Balotelli mancava al Milan e al calcio italiano. Il suo ritorno di stasera è tutto nella testa, che di classe, potenza e gambe questo giocatore ne ha sempre avute più di tutti o quasi. la Milano rossonera sembra davvero rappresentare la sua dimensione ideale, mentre la Nazionale italiana potrebbe essere la sua prossima destinazione. Pur non esprimendo ancora quelle che sono le sue reali potenzialità, anche se, come direbbero alcuni, “parliamo ancora di Balotelli” e della sua maturità, lui rimane un calciatore decisivo, un campione. E cosa augurargli (e augurarci) di meglio se non una completa consacrazione? Di cosa avrebbe maggiormente bisogno il nostro calcio se non di un attaccante così forte? Di conseguenza sì, parliamo ancora di Balotelli. E, si spera, ne parleremo sempre e solo nel bene per la stragrande maggioranza delle partite di questo campionato, confidando di andare addirittura oltre e parlarne benissimo ai prossimi Europei.