Si comincia a Cesena e si chiude a Cagliari la prima di serie B. Come a voler sottolineare chi sono le favorite di questo campionato. Non ce ne vogliano gli amanti dei luoghi comuni: “vincerà che ha più fame”, “meglio partire a fari spenti” sono frasi che non si prestano a questa serie B. Un torneo dove la qualità conterà di più rispetto agli ultimi anni. Perché il Cagliari non solo ha una squadra competitiva nei nomi, ha anche un allenatore emergente come Rastelli, e la giusta fame per riuscire subito nella risalita.

La qualità, si diceva: ci ha lavorato il Cesena, puntando su Drago che negli ultimi anni ha forse fatto vedere il calcio migliore, con una squadra di giovani. Ci punta il Vicenza che ha preso Galano, il Pescara che ha perso molto ma ha preso Cocco, forse uno dei talenti più puri della categoria. Ci punta, inutile negarlo, il Bari, con Sansone e Rosina e l’Avellino con Tavano. Vedremo belle giocate, ma vincerà chi al talento riuscirà ad associare l’organizzazione. Chi riuscirà a far correre meglio il pallone.

È l’ossessione di Bjelica (e chissà che il suo Spezia non sia finalmente completo e competitivo), di Davide Nicola, di Bisoli a Perugia, di Oddo a Pescara, di Torrente che cerca il rilancio a Salerno, con una squadra che non è stata costruita per salvarsi. L’ambizione, almeno per stasera, è un diritto di tutti. C’è chi ambisce nemmeno troppo segretamente alla A, chi a stupire, chi a salvarsi, chi a rinascere. Riusciranno le ripescate, Brescia ed Entella su tutte, a fare tesoro degli errori del passato? E chi sarà la sorpresa? L’impressione è che dopo il trionfo della provincia possa tornare ad essere la B delle grandi piazze. A patto che il talento vada di pari passo con la corsa. Che è lunga e faticosa. Buon campionato a tutti.

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